 Patrice Leconte, un intellettuale senza ritegno Confidenze troppo intime Un film difficile?
di Pino Moroni  Confidenze troppo intime Confidences trop intimes (2004) Regia di Patrice Leconte Con Sandrine Bonnaire e Fabrice Luchini Francia, 104'
I chiaroscuri di una-due solitudini descitti, in una sceneggiatura d'antan, da Patrice Leconte e Jerome Tonnerre. Come nell'Uomo del treno l'esplorazione del pensiero umano è la caratteristica peculiare del regista Patrice Leconte, che è un intellettuale senza ritegno, criticato aspramente per il suo virtuosismo snobistico da molti spettatori. Il suo psicologismo perfezionista non ha nulla a che vedere con la crassa psicoanalisi che trasuda da tutte le soap opera cine-televisive dei giorni nostri. Film antico, quindi, con regista professionale, piccoli profondi dialoghi, alti saggi di recitazione di Sandrine Bonnaire e, a sorpresa, di Fabrice Luchini (in ruoli spesso antipatici), grande equilibrio e tensione in tutto l'intreccio e, sopra ogni cosa, l'ambiguità umana. Fino ad un cambiamento di registro, per molti troppo radicale, che invece va raccontato proprio perché è un esempio di grande cinema. Anna sbaglia porta e, invece di fare le sue sedute di analisi presso uno psicologo, si trova a svelare i suoi segreti, in una stanza buia, ad un "tartufo" commercialista. Lei, introflessa, non riesce a lasciare il marito voyeur. Lui, bloccato, non riesce a cambiare la vita che suo padre ha tracciato. E veniamo alla fine liberatoria: troviamo lei che insegna danza in una località luminosa del sud della Francia. Anche lui ha trasferito il suo studio di commercialista allo stesso sole del sud e nella stessa "stanza" (notate i soliti datati mobili del padre), con una straordinaria ripresa della macchina dall'alto, il raffinato Leconte fa finalmente incontrare i suoi interpreti, sciogliendo infine quella che, comunque, è una delicata storia d'amore.

Confidenze troppo intime Film difficile? Credo che le difficoltà vengano tutte dal fatto che con le accelerazioni di tempo-spazio, gli effetti speciali e le moltiplicazioni di idee bislacche dei film oggi in voga, i film minimalisti ed intimisti come "Confidenze troppo intime", sono considerati troppo antiquati. Ma se un film è un piccolo capolavoro -e mi dispiace per coloro che non riescono ad apprezzarlo- io raccomando di non perderlo.
Giudizio: ****
(Mercoledì 5 Gennaio 2005)
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