 Prevedibile Lucas Star Wars Episode III, la vendetta dei Sith Senza pathos l'ultimo film della saga
di Roberto Leggio “Che lo ‘sforzo’ sia con voi!” Scusate l’incipit preso pari pari da Balle Spaziali di Mel Brooks ma dopo aver visto l’ultimo (speriamo) episodio della seconda trilogia di Guerre Stellari, lo sforzo di essere arrivati fin qui è lecito. La terza puntata (quella in cui tutti i nodi vengono al pettine) scivola via tra uno sbadiglio e l’altro senza che tutte le promesse vengano mantenute. Ma sarebbe riduttivo dire che La Vendetta dei Sith è un filmino di poco conto, in quanto George Lucas non fa nulla, proprio nulla per dare pathos all’intera vicenda. Il problema è che da ventotto anni sappiamo dove la storia vada a parare e quindi, oltre alla possibile meraviglia degli effetti speciali, non ci potevamo aspettare nulla di originale. Tranne forse, ed è qui il punto dolente, di sapere come il buon Anakin Skywalker diventi il male assoluto nell’armatura di Darth Vader. E quando lo scopriamo la delusione è totale. Perché finalmente Lucas getta la maschera dell’inganno, facendoci capire una volta per tutte di essere solamente un venditore di fumo. La conversione di Anakin è uno dei punti di sfaldatura dell’idea originale di Star Wars. Essa arriva in maniera superficiale durante un dialogo tra il senatore Palpatine e lo sprovveduto idealista cavaliere Jedi, quasi a dimostrare che la seduzione del male può raggiungerci da un momento all’altro senza possibilità di replica. Da questo momento in poi Anakin (fagocitato dal suo stesso idealismo) diventa una macchina di morte senza cervello e pietà che farà strage di innocenti fino a tradire se stesso e tutti quelli che l’hanno amato e stimato (in primis la principessa Padmè incinta dei due gemelli ribelli che porteranno pace nella galassia e Obi-Wan kenobi, maestro, amico e mentore). Qui però entriamo in collisione con la “grande storia” di questa saga epocale, perché è fin troppo all’acqua di rose la metafora che vorrebbe “sentimentale” il passaggio al lato oscuro della forza. Sarebbe come dire che per altruismo George W. Bush abbia invaso e destabilizzato l’Iraq. E comunque, chi abbia visto una correlazione tra la sete di potere degli Stati Uniti con la voglia di vedetta dei Sith del Senatore Palpatine, è libero di farlo ma la finzione mal si sposa con l’attualità contemporanea. Insomma l'ultima, attesissima fatica di George Lucas è un film deludente, una storia che annoia nonostante il fantastico scenario che gli fa da sfondo.
giudizio: * *

(Lunedì 30 Maggio 2005)
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