 Lords of Dogtown I ragazzi dello skatebord Regia virtuosa, montaggio fluido e ottima colonna sonora
di Samuele Luciano  Se attraversate una metropoli come Roma o Milano, in prossimità di spazi aperti sagomati da gradini, muretti di cemento e curve da capogiro, potreste imbattervi in un gruppo di ragazzi appena adolescenti che rischiano di spezzarsi le ossa a bordo di un sottile pezzo di legno a quattro ruote: lo skateboard. Li vedrete provare e riprovare a sollevarsi nell’aria al di sopra di panchine, a “droppare” scalinate, con tanto di lividi e abrasioni sulle braccia, alla ricerca di chissà quale brivido. Ma chi ha inventato questo modo di “skeitare”, di cavalcare un’assicella colorata manco fosse una tavola da surf? Ce lo mostra il film di Chaterine Hardwicke, che catapulta da subito lo spettatore sulla vertiginosa tavoletta per le strade di Venice nella California degli anni ’70.
Lords of Dogtown è’ la storia vera di tre amici, gli “Z-Boys”, a cui non interessa nient’altro che skeitare.
Il film è girato con uno stile virtuoso, fatto di molte riprese eseguite sullo stesso skateboard, la cinepresa è sempre addosso ai tre protagonisti, il montaggio è molto fluido e la fotografia di grana sporca, come richiede un autentico film anni ’70.
Il tutto immerso in una straordinaria colonna sonora che comprende i successi rock di grandi nomi dell’epoca come: Deep Purple, Stooges, Pink Floyd, ecc.
Un film fico, bello, giovane, con una lezione sull’amicizia e sulla fedeltà agli ideali per niente banale. Da sottolineare la recitazione sofferta di Hemile Hirsch nel ruolo di Jay Adams, il vero e proprio seme che ha originato la nuova tendenza. Nel ruolo di Stacy Peralta, un altro dei tre leggendari skater, che tra l’altro ha girato il documentario da cui è stato tratto il film, c’è invece Jonh Robinson. L’attore ha dei capelli lunghissimi e molto particolari, notevolmente biondi già nel recente film "Elephant" di Gus Van Sant .
Victor Rasuk, al suo primo ruolo, interpreta invece lo skater più affermato e più spavaldo dei tre, Tony Alva. Si potrebbero citare diversi film, precedenti e indimenticabili su sport&amicizia, come “Un mercoledì da leoni” o “Momenti di gloria”, questo film riesce tuttavia a non farceli rimpiangere, per la sua onesta intensità e una giusta dose di spettacolarità visiva. Bravo e quasi irriconoscibile Val Kilmer.
(Domenica 17 Luglio 2005)
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