 YANG Francesco Alberoni Il filosofo dell'innamoramento contro la prepotenza
di Oriana Maerini  L'uomo Yang del momento non è questa volta un attore o un divo hollywoodiano ma un uomo che ha comunque le "mani in pasta" nel cinema italiano: il presidente del Consiglio di Amministrazione del Centro Sperimentale di Cinematografia: Francesco Alberoni. Perchè è Yang il filosofo dell'innamoramento? Perchè questo celeberrimo sociologo e opinionista dà voce, settimanalmente, dalle colonne del Corriere della Sera, ai malesseri pubblici e privati degli italiani. Parla di disagi morali e sentimentali, di trappole quotidiane nelle quali cadiamo tutti. Dà lezioni di saggezza e buon senso. Lo fa con linguaggio semplice, comprensibile anche all'uomo della strada. Lancia un sasso nello stagno che ci fa riflettere e, forse, nel migliore dei casi, ci sprona al cambiamento. E' il paladino di chi pensa ma non ha il coraggio di dire. Un uomo Yang non ha paura di affrontare la prepotenza e Francesco Alberoni lo ha fatto il giorno 8 agosto attraverso la sua rubrica con un articolo dal titolo "I prepotenti e l'ambiente che li favorisce". Mi è paiciuto il coraggio con il quale ha confessato la sua e la nostra accondiscendenza agli atteggiamenti incivili dei bulli, la passività con la quale quotidiamente subiamo i soprusi dei prrepotenti senza batter ciglio. Il richiamo alla fermezza, il bisogno dell'uomo forte (cita l'esempio di Rudolph Giuliani che ha liberato New York dalla delinquenza) in grado di difenderci. Rivendica il diritto di poter dare uno schiaffo ad un ragazzo strafottente senza sentirsi violenti, di poter riprendere un estracomunitario senza sentirsi razzisti. Dovremmo essere un po' tutti Yang come lui, almeno nel non tapparci gli occhi. Dovrebbero essere più Yang e costringere gli amministratori di una città come Roma a rispettare le sue bellezze. Da anni sulle sponde del Tevere nel quartire Marconi che il sindaco vanta di aver reso navigabile vive un popolo di baraccati. Sporcano il fiume, commettono azioni illecite (qui si è consumato il delitto della turista tedesca), provocano incendi e disturbano la quiete. Tutti i pubblici poteri sanno e sopportano senza fare nulla la loro prepotenza. La prepotenza dice Alberoni " é una malattia sociale, non un vizio individuale". Homo Yang docet.
(Domenica 21 Agosto 2005)
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