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Grazie alla Dreamworks di Steven Spielberg

Il remake de "Il pianeta proibito"

Un classico della fantascienza torna al cinema


di Roberto Leggio


Forbidden Planet (Il Pianeta Proibito) è ritenuto a tutt’oggi il miglior film di fantascienza degli anni ’50. Il successo venne soprattutto dai risvolti classici della vicenda, attinta direttamente da "La Tempesta" di Shakespeare; ma anche per gli effetti speciali (strabilianti per l’epoca) curati in parte dalla Walt Disney.

A quasi cinquant’anni dalla sua uscita, la DreamWorks di Steven Spielberg sta preparando il remake di questo classico della fantascienza interpretato allora da Walter Pidgeon e da un irriconoscibile (e più serio) Leslie Nielsen.

Le notizie frammentarie dicono che i diritti dell’opera originale del 1956 sono stati acquistati da Mike De Luca, nuovo direttore della DreamWorks, dopo essere stati per diciotto mesi chiusi a chiave negli uffici della New Line.
Il progetto vedrà la luce non prima del 2008 (sempre che venga realizzato) e sarà prodotto dallo stesso De Luca e da Richard Saperstein per conto della New Line, che aveva già realizzato il remake di "Lost In Space".
Non si sa ancora chi sarà lo sceneggiatore che i due assumeranno, ma certamente si troverà a riadattare la vicenda originale che prevedeva lo sbarco di un equipaggio terrestre alla ricerca di un team di scienziati e coloni scomparso sul pianeta Altair IV.


Qui incontrano gli unici sopravvissuti della spedizione precedente, uno scienziato e sua figlia accompagnati dal fido robot Robbie; che nel frattempo hanno scoperto le vestigia di una grande e antica civiltà extraterrestre.
Dopo vari inquietanti episodi di violenza, il giovane capitano dell’astronave sarà costretto a lottare contro il terribile potere dell’inconscio scatenato dal professore e amplificato dalle macchine aliene.
Un'impresa alquanto difficile, se si pensa che il film divenne ben presto un mito, tanto da aver dato vita ad vari tentativi di imitazione (mai però accreditate dall’idea originale) e di essere stato fonte di innumerevoli citazioni: non ultima quella inserita nel romanzo "The Tommynockers" di Stephen King.
Sarà inoltre interessante sapere chi ricoprirà i ruoli che furono dello scienziato e del capitano dell’astronave, ma soprattutto conoscere quale sarà la nuova versione di Robbie (il robot tuttofare), forse il personaggio più famoso del film.
Curiosamente, anche nelle serie Lost in Space, già riadattata da De Luca e Saperstein, uno dei protagonisti era un robot dalle fattezze molto simili a quelle di Robbie.



(Martedì 27 Settembre 2005)


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