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Calligrafica riduzione dal capolavoro dickensiano

Oliver Twist

L'ultima fatica di Roman Polanski


di Oriana Maerini


Esce oggi nelle sale l'ultima fatica di Roman Polanski (Oscar per Il Pianista) che porta sul grande schermo uno dei grandi classici della letteratura inglese: Oliver Twist, di Charles Dickens, trasformando le avventure senza tempo del giovane orfano del romanzo in un’emozionante storia dell’eterna lotta del bene contro il male.

Così, uno dei registi più visionari della storia del cinema, autore di capolavori quali Rosemary’s Baby e Chinatown, ci regala la sua personale visione di questo grande classico -la prima da 35 anni a questa parte– riportando in vita la Londra del XIX secolo con tutti i suoi colori e le insidie, ma anche con la sua assolutamente inaspettata bontà.

Dopo una lunga ricerca, Polanski ha scelto l’undicenne londinese Barney Clark per il ruolo del protagonista dimostrando, ancora una volta, di saper scegliere facce da cinema.
Il bimbo ha infatti un viso malinconico che provoca negli altri una struggente tenerezza.


Straordinario, inoltre il grande a Sir Ben Kingsley nel ruolo del furfante Fagin.

Per il resto Polanski si avvale degli stessi artigiani che aveva usato ne “Il pianista”: il direttore della fotografia Pawel Edelman, lo scenografo Allan Starski, l’addetto al montaggio Herve de Luz e la costumista Anne Sheppard.


La trama del film ricalca fedelmente il romanzo: il piccolo orfano Oliver Twist vive, insieme a tanti altri ragazzini, in una casa lavoro dove il cibo scarseggia.
Oliver viene quindi offerto come apprendista a chiunque accetti di prenderlo con sè: prima a uno spazzacamino, poi ad un impresario di pompe funebri.
Dopo essere stato picchiato ingiustamente sul lavoro, Olivier riesce a fuggire e se ne va a Londra.
Giunto alla periferia della città, stremato e affamato, Oliver incontra Artful Dodger (Harry Eden) che gli offre un posto dove dormire.
Il piccolo e ingenuo Oliver non conosce i meccanismi che regolano i loschi bassifondi di Londra e senza neanche sapere bene di cosa si tratti, viene inglobato in una banda di giovani scippatori gestita dal sinistro signor Fagin.
E’ qui che fa la conoscenza del brutale Bill Sykes (Jamie Foreman), della sua fidanzata Nancy (Leanne Rowe) e del loro cane Bull’s Eye.
Una mattina, Oliver si rende conto per la prima volta di quale sia il loro vero lavoro assistendo in diretta al furto perpetrato da Dodger ai danni di un passante, il signor Brownlow (Edward Hardwicke) e viene arrestato.
Nel frattempo, Fagin e Bill Sykes temono che Oliver li tradisca spifferando i loro nomi alla polizia e sono determinati a rintracciarlo per riportarlo nella tana di Fagin.
Convinto dell’onestà di Oliver, Brownlow lo incarica di effettuare per suo conto un pagamento di cinque sterline ad un commerciante della zona e di restituirgli cinque libri.
Ma viene rapito e portato nella tana dei ladri. Alla fine, però, tutto si risolve e il bambino torna dal suo protettore.

Quest'ultimo film di Polanski, pur non avendo la raffinatezza de "Il Pianista" è comunque un prodotto di alta regia, soprattutto nella ricostruzione visiva dei bassifondi della Londra vittoriana (i colori pastosi rendono benissimo l'ambientazione dark).

giudizio: * * *



(Venerdì 21 Ottobre 2005)


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