 Come in un film di Rocky Balboa La proiezione come un mach di pugilato Quando siete antipatici all'ufficio stampa...
di Oriana Maerini  Incredibile ma vero. A volte per un giornalista cinematografico assistere ad una normale proiezione per la stampa significa immedesimarsi nei panni di Rocky Balboa. L’ingresso al cinema si trasforma in un mach di pugilato fra accreditato e ufficio stampa. Quando? Quando all’ingresso della sala c’è una rossa e potentissima signora ben nota nel settore degli uffici stampa che risponde al nome di Cristiana Caimmi. Se Le siete antipatici non serve avere l’accredito stampa con tanto di riconferma. Se non le fate sorrisi o non siete di suo gradimento (bisognerebbe però capire i suoi gusti) o avete avuto qualche "ruggine" in passato che Lei non vi perdona non c'è nulla da fare: per voi la proiezione è off! Anche se entrano i bambini e un grande esercito di imbucati dovete restate fuori perchè sua Maestà così ha deciso. Questa situazione paradossale, quest'incontro-scontro è capitato ieri sera a chi scrive quando si è presentata al cinema Adriano di Roma con un regolare invito ricevuto dalla signora Serena Barracane della società Waytoblue per assistere alla proiezioni del film “I pirati dei carabi”. La pellicola in realtà è distribuita dalla Buena Vista ma, vista l’importanza e l'afflusso di giornalisti, abbisognava di un “rinforzo” più autorevole. Fatto sta che a me, povera tapina, avulsa dalla grazie della brillante signora è toccata un'accoglienza veramente sgradevole. Appena arrivata sul posto la signora mi ha visto e non è servito dire neppure un "niet": le sue due assistenti si sono precipitate per sbarrare il passo. Ho dovuto lottare ferocemente, come sul ring, per far intervenire il vero ufficio stampa che mi aveva invitato e riuscire dopo urli e strepiti ad vedere il film.
E poi ditemi che per fare il giornalista non ci vuole un fisico bestiale!
(Martedì 22 Maggio 2007)
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