 Noioso e deludente l'ultimo "colpo" di Soderbergh Ocean's 13 Il glamour dei divi non basta a fare un buon film
di Oriana Maerini Dopo sei anni dal primo film della serie Ocean Steven Soderbergh insiste con l'ennesimo sequel della banda più glamour del cinema americano. Risultato? Un film noioso e privo di spessore che non sta a galla neppure grazie al cast stellare che si ritrova. Due ore di trabocchetti e stratagemmi per frodare il casinò del cattivo stancano anche lo spettatore più predisposto. Alla base della trama c'è sempre un colpo rischioso: questa volta Danny Ocean (George Clooney) e la sua banda si preparano ad affrontare un piano ambizioso con lo scopo di vendicare uno del gruppo.

L'obbiettivo è sbancare il “The Bank”, ovvero il nuovissimo casinò dello spietato Willy Bank (Al Pacino). Per prima cosa lo rovineranno finanziariamente, rovesciando la regola che ‘il banco vince sempre.’ Ma il colpo più duro sarà inferto all’orgoglio personale di Bank: rovinare la reputazione dell’unico albergatore al mondo ad aver ricevuto il Royal Review Board’s Five Diamond Award in tutti i suoi alberghi. Ocean’s 13 riunisce nuovamente quasi l'intero firmamento hollywoodiano:le star George Clooney, Brad Pitt, Matt Damon, Andy Garcia, Don Cheadle, Bernie Mac, Casey Affleck, Scott Caan, Eddie Jemison, e Shaobo Qin, con Carl Reiner e Elliott Gould. Le new entry sono invece rappresentate da Al Pacino, Willy Bank e Ellen Barkin. Come capita spesso oggi nel cinema americano questo film è stato "concepito" mentre si stava girando il suo fratello maggiore “Ocean’s 12” e, secondo le intenzioni del regista, è nato dalla voglia di riunire la banda di attori amici sul set e nella vita. "O ci siete tutti o non se fa niente.” chiosò allora Steven ed oggi eccoci sullo schermo un sequel di cui, onestamente se ne poteva fare senz'altro a meno.

La cosa che incuriosisce è il messaggio morale del film: “Sono sempre stato mosso dall’idea che questi uomini siano ladri e truffatori,” spiega Soderbergh, “ma non sempre spinti dal denaro. In questo caso, sono guidati dall’amicizia e dalla vendetta. Il motto ‘tutti per uno, uno per tutti’ gli impone che quando uno di loro viene tradito – – arriva il momento della rivincita. . Insomma il regista de Sesso, bugie e videogame non fa altro che riprodurre la filosofia de "I tre moschettieri" moltiplicata per 13! Per sviluppare la sceneggiatura di “Ocean’s 13” è stata scelta la coppia Brian Kopelman & David Levien, che si era già confrontata con l’ambiente degli scommettitori e del poker nel film “Il Giocatore.” In effetti la pellicola è tutta incentrata sul mondo delle scommesse e ce ne presenta i meccanismi più sottili e meno conosciuti. Forse questo film piacerà soprattutto al pubblico che frequenta i casinò perchè lo aiuta ad inventare trucchi per barare al tavolo verde ma il cinema ricorda, invece, i bei tempi de La stangata.
giudizio: *

(Mercoledì 6 Giugno 2007)
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