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Vista da vicino insieme a Banderas e Timberlake

Cameron Diaz

I doppiatori americani di Shrek 3


di Raffaele Rivieccio


Alla conferenza stampa per la presentazione del terzo episodio di “Shrek 3” erano presenti i protagonisti “vocali” del film, i divi-doppiatori di cui abbiamo già detto nella recensione di questo box-office d’animazione. Oltre il regista, Cameron Diaz, Antonio Banderas e Justine Timberlake animavano la sala dell’hotel Hassler sopra piazza di Spagna a Roma. La location e la presenza, in particolare, della Diaz restituivano alla città un’atmosfera alla “Vacanze romane” con Cameron che, al posto di una vespa, sfrecciava con una Mercedes da alta diplomazia cinematografica. Mi ha sorpreso il ritorno di Cameron Diaz dopo il G8 del 2001, quando si parlò dei famosi “pestaggi alla Diaz”. Glissando distrattamente su questa stupidaggine, volevo annotare una breve riflessione. Nell’ambiente del giornalismo e della critica cinematografica c’è una certa confidenza nell’incontro reale – non attraverso lo schermo in sala o in salotto – con attori, registi, cantanti, in somma con personaggi noti, pubblici, mediatici. In particolare con quelli italiani con i quali, una carica divistica minore, più autoironica, meno costruita, li rende maggiormente esseri umani - certo privilegiati - ma comunque interconnessi con il resto della comunità massificata, del popolo piuttosto che le monadi irraggiungibili, distaccate, algide – seppur oggi travestite con un look colloquiale e casual – dello star system hollywoodiano. Con i divi americani, la frequentazione è minore, riservata spesso alle testate maggiori e sempre in tempi ben incasellati ed asfittici, controllati da uffici stampa e manager arcigni e terrorizzati di far brutte figure col padrone a stelle e strisce.
L’arrivo in sala di Cameron ed Antonio Banderas ha fatto comunque un certo effetto. La Diaz è una delle attrici che esteticamente preferisco, non bella ad i livelli da innamoramento precox come Charlize Theron, ma più dolce, intenerente, con occhi bambieschi in cui nuotare come tutti i pazzi prentendenti di Mary. Attrice però fortemente fotogenica, cinematografica, che nella pantografia disegnata sullo schermo guadagna molto rispetto alla realtà. Attrice che, vista a breve distanza, mostra gli effetti berlusconiani di un fondo tinta che dovrebbe mascherare chiacchieratissime e devastanti acni postadolescenziali. La voce, né sexy né dolce, ha sonorità anche un po’ sgradevoli mentre il modo di fare e gesticolare è quello molto americano vivace ma becero e banale, fatto di risate dalla sconosciuta motivazione ed un forzato entusiasmo demenziale.





Peccato perché le risposte alle ennesime e prevedibili domande sul doppiaggio del film, non erano state né particolarmente prevedibili o banali. Nonostante questa mia moderata delusione, però l’effetto “sua altezza” – riferito sia alla regalità divistica che alla altezza in centimetri – è sempre sconfortante. L’arrivo di una donna bionda e con gli occhi blu, bellissima, che con i tacchi arriva quasi a due metri e che svetta sui brutti giornalisti italici – piccoli e neri – crea comunque uno scompiglio psicologico, quasi antropologico, una agnizione che ci mette tutti nei panni di Marcello che avvicina ma non riuscirà mai a baciare Anita. Fortunatamente c’era la mediazione a noi più prossima di Antonio Banderas. Certo un bell’uomo, alto ma non altissimo, alticcio direi, dai colori mediterranei per noi più gestibili. Parlava anche italiano e l’inglese lo parlava da comprensibile europeo. Nelle sue parole e nel suo modo di fare traspariva un’ironia ed autoironia tutta nostra, anche per l’americanismo e la simpatia obbligatoria della sua bionda collega doppiatrice. Una bella sopresa la brillantezza e l’apparente umiltà del giovane cantante-attore Timerlake che probabilmente annovereremo, nel giro di qualche anno, nella nuova generazione dei divi internazionali, più di quanto lo sia già ora.
Ora devo andare, proseguiremo il discorso quando avrò il prossimo rendez-vous con una diva come Cameron. Mi sono fermato alla conferenza stampa, perché quell’acne non mi ispirava per contatti più stretti.


La bellissima a Roma
Cameron Diaz
Fotografata con Banderas



(Giovedì 21 Giugno 2007)


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