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L'estetica dell'indifferenza..

Paranoid Park

Uno sguardo inquietante sull'apatia giovanile


di Roberto Leggio


Come tutti i suoi coetanei, Alex si lascia vivere. E' incapace di provare emozioni e non lo turbano gli amici, la scuola e nemmeno l'amore “acerbo” di Jennifer che si danna per perdere la verginità con lui. La sua famiglia si sta sfasciando e non è neppure interessato all'imminente divorzio dei genitori. La sua unica passione è lo skateboard. Frequenta il Paranoid Park, un luogo malfamato dove si confrontano i più abili in materia. Una notte, durante un'incursione su un treno merci, il ragazzo uccide accidentalmente un agente alla sicurezza. Mentre la polizia indaga, Alex oppresso da un progressivo senso di colpa, continua a vivere non dicendo niente a nessuno. Ancora una volta lo sguardo impietoso sugli adolescenti di Gus Van Sant colpisce nel segno. Ma al contrario della (ir)razionalità di Elephant, questa volta si libra leggero e poetico in un esercizio di stile, giocando con le immagini in super 8 e in 35mm, affrontando la deriva morale di questi giovani senza più punti di riferimento.



Ne viene fuori un ritratto inquietante: ragazzi apatici, indifferenti a tutto quello che li circonda, incapaci di distinguere tra il bene ed il male. Ma non è da meno l'analisi dei genitori, sempre più assenti e così lontani dai figli da apparire sfocati, inesistenti. “A nessuno frega niente di niente”, dice ad un certo punto una ragazza (forse la più illuminata del gruppo) al protagonista in un dialogo rivelatore. C'è tantissima verità in quelle parole, da mettere i brividi. Ne emerge un vuoto di senso, che rincorre il tempo attuale, sordo a qualsiasi richiamo. Quello che resta è un deserto di emozioni, sfogate da Alex attraverso una silenziosa confessione, scritta per se stesso e che finirà in fiamme in riva al mare. Ci sono molti modi per analizzare quest'opera atipica eppure così tradizionale. La più eloquente è quella in cui Van Sant cerca di sottolineare il peso di quella leggerezza difficile da scrollarsi di dosso. Ma anche l'urgenza di dare coscienza a questi “piccoli” esseri umani, sempre più soli e corrotti.

giudizio: * * * *


Gus Van Sant come Pasolini
Paranoid Park
Film con una poetica sublime sul mondo giovanile



(Venerdì 7 Dicembre 2007)


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