 Un documentario di Ferrone, Manzolini e Ragazzi. Merica Ottima fotografia sull'esodo e controesodo dei veneti in Brasile
di Oriana Maerini  Visto alla Casa del Cinema di Roma nell'ambito della rassegna Italia Doc curata da Maurizio Di Rienzo, "MERICA" realizzato da tre giovani e talentuosi filmakers (Federico Ferrone, Michele Manzolini, Francesco Ragazzi) racconta il flusso-controflusso dei Veneti in Brasile. Il documentario, realizzato grazie ad premio della regione veneta nell'ambito del festival Videopolis, è girato tra Rio de Janeiro, Espirito Santo, il luogo dei primi arrivi degli emigranti italiani a fine '800 ed il Veneto. Racconta storie di migranti che attraversano un secolo e un oceano. Partendo dal fatto che oggi in Brasile vivono oggi 25 milioni di discendenti di italiani, pronipoti di quanti abbandonarono un paese perlopiù contadino per un continente che prometteva benessere Ferrone, Manzolini e Ragazzi hanno analizzato l'inversione dei flussi migratori partendo dalla storia di persone di origine italiana che sogna di tornare nel paese d'origine mitizzato e tanto agognato. Le vicende umane che più catturano lo spettatore sono due: quella del giovane Thiago che riuscito a rientrare in Italia e si è stabilito nuto a Verona con la moglie. Ma non è affatto felice, subisce difficoltà e razzismo pur avendo un passaporto italiano e vuole tornare a casa. Contrapposta è la storia di suo fratello Felippe, un ragazzo di 17 anni che, nonostante il monito del consaguineo, non vede l'ora di diventare maggiorenne, fare il passaporto e partire per la terra promessa.

Merica ha il pregio di andare oltre al ritratto dejà vu dei soli nostalgici mitranti che raccontano lo sbarco nel nuovo continente e l'attaccamento alle loro antiche radici. E' soprattutto un documentario di denuncia dell'Italia odierna; di quella società che non riesce più neanche ad accoglie i suoi figli dispersi nel mondo che voglio tornare a lei come ad una madre. Racconta con estremo realismo la delusione di quanti pur avendo diritto di cittadinanza subisco la crudezza di una terra diventata ormai madrigna. Allora sorge spontanea una domanda: come mai un Paese di emigranti è diventato così chiuso persino verso quelli che vantano l'origine e il sangue? Come possono essere questi fratelli le vittime ingenue di un razzismo senza memoria da parte di quei veneti, che li considerano semplici extracomunitari? E' a questo punto che il documentario ci mostra il paradosso: attraverso la conoscenza di un immigrato brasiliamo veniamo a sapere che risulta molto più integrato lui che non vanta origini italiane, ma che parla perfettamente l’italiano e riesce a trovare un lavoro. Dal punto di vista sociologico Merica è un prodotto di notevole pregio documentaristico appare, invece, meno meritevole sul piano squisitamente cinematografico. Si nota, infatti, uno scollamento fra la prima parte fluida e conpatta che tratta soprattutto la migrazione dal versante brasiliano e la sfilacciatura della seconda girata in Italia. Qui i registi rischiano di andare fuori tema quando, forse presi dall'ansia di trattare un problema così vasto ed importante, analizzano le difficoltà ed il razzismo subiti dagli immigrati in terra veneta in senso ampio e generale. E' quasi come assistere a due film uniti in un unico prodotto. Ma, a parte le digressioni generaliste, Merica rimane un ottimo documentario che dovrebbero vedere soprattutto gli italiani all'estero, intrisi dall'ingenuità tipica di chi mitizza il bel Paese.

(Sabato 1 Marzo 2008)
Home Archivio  |