 Rubini in salsa noir Colpo d'occhio Ottimo thriller ambientato nel mondo dell'arte
di Claudio Montatori La gelosia, l’ansia di arrivare al successo, il tormento e l’estasi in amore, l’abbandono, il male che può derivare da tutto questo. Sono i temi trattati da Sergio Rubini in questa sua ultima opera, “Colpo d’occhio”. Un dramma ambientato nel mondo dell’arte, un noir ben girato, coinvolgente. Adrian (Riccardo Scamarcio) è un giovane scultore alla sua prima esposizione, una collettiva, in cui la sua opera viene notata da Gloria (Vittoria Puccini), avvenente studiosa d’arte che si trova in compagnia del suo tutore e amante Lulli (Sergio Rubini), critico d’arte di fama internazionale. Adrian e Gloria stabiliscono immediatamente un’intesa tra loro che presto si trasforma in amore. Sia pure con dolore la donna abbandona Lulli che però sembra sopportare con disinvoltura la sua fuga, al punto che prende Adrian sotto la sua tutela per farne un artista riconosciuto. Tanta attenzione da parte del critico desta alcuni sospetti nella donna che cerca di mettere in guardia Adrian, il quale però è accecato dall’ansia del successo al punto che non esiterà a tradire un amico.

Le scene finali, girate nel teatro romano di Ostia Antica, suggeriscono un legame con la tragedia greca, in un film intenso dove vince la cattiveria, generata da intense passioni. In “Colpo d’occhio” Rubini approfondisce con intelligenza l’introspezione dei personaggi imponendo agli attori una recitazione (finalmente!) non tirata via, ma impostata. Va dato atto a Scamarcio di aver ben interpretato il ruolo e così pure Vittoria Piccini, che mostra, anche al cinema, di avere la "stoffa" di una brava attrice. Il regista pugliese, alla sua nona pellicola dietro la macchina da presa, ritaglia per sé un ruolo da coprotagonista interpretando un personaggio complesso e convincente. Le musiche, indovinate, sono di Pino Donaggio e la fotografia adeguatamente espressiva è di Vladan Radovic.
giudizio: * * *

(Venerdì 21 Marzo 2008)
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