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Batman ritorna a volare sul crimine

Il cavaliere oscuro

Complesso, lungo, violento, esteticamente incalzante


di Roberto Leggio


La solitudine dell’eroe. Batman non un supereroe, almeno nel senso classico del termine. Non ha superpoteri, ma solo intelligenza e forza fisica. E’ votato al bene perché ha visto uccidere i suoi genitori da piccolo, ma ha la sua parte oscura che potrebbe, se ne venisse travolto, farlo pendere dalla parte avversa. Un eroe con molte sfaccettature, molto complesso. Molto vero. Anzi, la versione di Christopher Nolan, in “Begins” andava oltre il personaggio stesso, dandogli un taglio più cupo, introverso, intimista. E perché no, molto vendicativo. Detto questo c’è da aggiungere che Christian Bale, è la mimesi perfetta di questo personaggio che sulla carta ha raggiunto i 70 anni, passati dal pop anni ’60, all’imbastitura dark di Tim Burton, a quella fumettistica di Joel Schumaker, fino alla cupezza quasi distruttiva di Frank Miller.



Così adesso a tre anni da “Begins”, Nolan, nonostante avesse raccontato una "storia" completa dell’eroe, torna con una avventura impostata ad esplorare la parte più nera di Bruce Wayne, il miliardario che indossa il costume e la forza dell’uomo pipistrello. Siamo ancora a Ghotam City, una versione di New York al contrario, brulicante di criminali e pazzi di ogni genere, fucina stessa del male eterno. In questo brodo di “brutalità”, Batman assieme al tenente Gordon, ha dato guerra al crimine sconfiggendolo quasi del tutto. Sulle tracce di una grande organizzazione criminale che fa capo alla mafia, si introduce un ladro/assassino/terrorista di nome Joker, faccia truccata per nascondere due grandi cicatrici che gli deturpano la bocca, deciso ha mettere a morte l’uomo pipistrello, costi quel che costi.



La trama complessa, ma di fatto molto semplice, si snoda per oltre due ore e mezza, dove lo scontro tra il Bene ed il Male assume i contorni epici, portando a galla la fragilità dell’eroe buono, che sarà costretto dagli eventi a fare delle scelte dolorose per relegarsi a giustiziere solitario e “reietto”. La forza del film, nonostante la durata "monstre", è nel ritmo incalzante (anche se in certi momenti la noia regna sovrana), ma soprattutto nella interpretazione maledetta di Heath Ledger, tanto violento e così lucidamente folle da averci rimesso i nervi e poi la vita. Una performance potente che “dovrebbe”, almeno per giustizia, essere coronata con un premio. Ma anche se così non fosse, si potrebbe dire di aver vinto il confronto con la precedente e gigionesca incarnazione di Jack Nicholson, che per Tim Burton, vestì i panni dello stesso personaggio. A bene vedere, quindi, Nolan continua a rileggere il mondo in cui si muove l’uomo pipistrello, facendo evolvere ogni singolo personaggio in maniera più realistica possibile. Il suo Batman, come in “Begins” è molto più cupo, ma anche umano e soprattutto anticonvenzionale. E non è detto che questo faccia bene all’uomo pipistrello. Ma questo lo rimettiamo alle sfumature della metafora…

Giudizio **1/2


YANG
Christian Bale
Continua ad essere un duro anche senza la maschera...


La donna amata da Batman
Maggie Gyllenhaal
E contesa da un altro bellone...



(Martedì 22 Luglio 2008)


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