 La nuova avventura di Pinocchio Andrea Balestri Presentato il suo documentario al RomaFictionFest
di Pino Moroni Presentato nella sezione “Lavori in corso” del RomaFictionFest il documentario su “Le avventure di Pinocchio” di Luigi Comencini (1971), ideato dallo stesso interprete Andrea Balestri, e diretto dal regista Fabio Rossitto. Con molta semplicità e naturalezza, come gli si addice, l’ormai maturo ragazzino-burattino ci ha parlato di questo progetto, davanti a un suo pubblico di fan, che ha molto apprezzato l’idea ed il filmato, pieno di ricordi, e di varia umanità. Un documentario molto originale con brani del film di Comencini, rifacimenti di scene con l’Andrea Balestri di oggi, racconti ed aneddoti sulla lavorazione dello stesso Andrea, ed interviste alle persone che vi parteciparono in ogni maniera o ruolo, spesso girati nelle stesse location, in parte rimaste come allora.

Andrea Balestri-Pinocchio ci ha rilasciato questa testimonianza sulla sua nuova avventura: «Sono stato un bambino prodigio nel 1971 quando Luigi Comencini mi fece diventare l’interprete più famoso, del cinema per ragazzi, dell’epoca. Ora dopo circa 40 anni, cresciuto fuori del mondo del cinema, ritorno, in quel mondo con una idea, a rivedermi interprete di un documentario su quel mai dimenticato film “Le avventure di Pinocchio”. È come se dopo tanti anni scrivessi un diario di allora, semplice ma sentito, che diventa una nuova avventura, la mia come Andrea Balestri - Pinocchio. Forse Pinocchio lo sono sempre rimasto, perché quella favola, quel film hanno dimostrato di superare ogni confine temporale e territoriale. Ed il film, con i suoi milioni di spettatori in ogni lingua, continuamente rivisto, mi ha portato, con la sua magia, ad identificarmi con il bambino che interpretò Pinocchio.»
Era un ragazzino di circa 8 anni, spontaneo e per niente timido. Comencini dichiarò «Andrea è rabbioso, prepotente, aggressivo, senza compiacimenti intellettualistici. È soprattutto intelligente… Non ho dovuto dargli un’intonazione, perché in fondo Andrea interpretava se stesso.»

«Da parte mia ero cosciente di fare un gran lavoro, ma non sono diventato un attore consumato, ho continuato a divertirmi come un bambino ed ho approfittato dei set per incontrare altri ragazzi, giocare con loro, entrare nelle loro case. Per giocare usavamo le attrezzature dei set, i calessi, i ciuchini, il materiale da costruzione. Avevo il mio rapporto schietto con tutte le maestranze, gli attori, le comparse. Avevo personalità e volevo mantenere la mia infanzia a tutti i costi, ma intanto maturavo tra i grandi. Il mio diario è pieno di esperienze di vita. Ho trascorsi i mesi delle riprese presso case private od alberghi. Quale esperienza per un bambino. » Ora con la sua troupe di amici, Fabio Rossitto, regista, Daniele Torquati, cameraman, Cecilia Scicolone, assistente di produzione, si sta muovendo nelle location che accolsero il film, accolto a sua volta con molto affetto, come se ancora fosse quel bambino di circa quarant’anni fa… «e forse lo sono. »
(Giovedì 9 Luglio 2009)
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