 Biopic trasversale senza traguardo Amelia Molto amore e poco “volo”
di Roberto Leggio C’è tanto e niente nel nuovo film di Mira Nair, che inseguono le gesta di Amelia Earhart, prima trasvolatrice oceanica, icona pre-femminista e fashion woman ante litteram. Tralasciando il tanto (che non c’è), ci basta il niente (l’amore in primo piano come si confà ad biopic a metà) nel raccontare la storia vera di una donna caparbia come un uomo che volle imporsi nell’aviazione. La sua testardaggine di trasvolare l’Atlantico in solitaria e soprattutto il suo sogno di fare il giro del mondo in poche tappe con un bimotore, fanno parte della sua leggenda. La prima impresa le riuscì due volte (la prima come passeggero che poi divenne capitano della “spedizione” guidata da uomini); la seconda in parte, in quanto scomparve nel nulla del Pacifico a qualche miglia dall’ultima tappa (un isolotto grande come un fazzoletto).

Amelia per forza di cose, divenne la prima donna a diventare icona di se stessa, dell’aviazione, del businness (che sfruttò la sua immagine per pubblicizzare valigie, accessori e viaggi intorno al mondo) e perciò di materia c’era a bizzeffe per approfondire la sua personalità (e la sua vita privata e non). Peccato però che Mira Nair, regista indiana di indubbia fama e che di donne se ne intende, si limiti a raccontare il rapporto di Amelia con George Putman (dapprima suo finanziatore e poi suo fedele sposo) e con l’amico pilota e amante Gene Vidal, facendo perdere la bussola ad un film, che invece di soffermarsi sulle sue incredibili imprese sportive, plana su una trama smielata e sdocinata. La colpa è forse degli sceneggiatori, tesi più a mettere in primo piano la fiducia innata della protagonista (interpretata senza scossoni da una perenne sorridente Hilary Swank), che analizzare le vere motivazioni che spinsero Amelia Earhart a diventare la leggenda che fu. Perciò quello che resta è un opera tecnimente interessante (la ricostruzione d’epoca è impeccabile) ma orfana di un vera biografia… obiettivo principale di tutto il progetto.
Giudizio **

(Mercoledì 23 Dicembre 2009)
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