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![]() Commedia divertente di Roger Delattre Il missionario Film riuscito con una trama inusuale di Samuele Luciano Il grande schermo possiede a volte una forza magnetica, capace di tirare i muscoli del viso anche allo spettatore più rigido: la faccia si muove e non sei tu ad averlo deciso. Forse il cinema è uno degli ultimi luoghi rimasti in cui diveniamo spontanei, in cui si sorride o si piange autonomamente e non per convenzione come succede al pubblico televisivo o durante un meeting aziendale. Ma questo succede solo quando ci si trova davanti a un film riuscito. Nel caso de “Il missionario” il regista Roger Delattre si è proposto di girare una commedia, non sofisticata, ma divertente quanto basta per far ridere, e bisogna riconoscergli che il suo film è riuscito. La trama del film è tra le più usuali per una commedia: i fratelli Mario e Patrick Diccara, (uno è un detenuto appena uscito di galera, l’altro un giovane prete) si ritrovano dopo 7 anni. Mario deve dei soldi alla malavita e pur di sfuggirvi chiede al fratello sagrestano di trovargli un nascondiglio. A Patrick viene un’idea geniale: fare indossare a suo fratello l’abito talare per mandarlo alcuni giorni a fare il parroco in un paesino sperduto della Provenza, da un vecchio parroco di sua conoscenza. Inizia così l’avventura bizzarra dell’ex detenuto Mario, che suo malgrado si ritroverà ad essere amato e rispettato da tutti gli abitanti del villaggio come il miglior “curato di campagna” che sia mai esistito.
(Martedì 16 Febbraio 2010) |
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