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Straordinaria opera pirma di David Michôd

Animal Kingdom

Film fuori concorso al Festival di Roma


di Oriana Maerini


Vincitore del Sundance Film Festival 2010 Animal Kingdom è l'eccellente opera prima di David Michôd , un talentuoso regista australiano che si era fatto notare per i suoi cortometraggi. L'autore, che firma anche lo script, ha impiegato nove anni a preparare il film documentandosi attraverso numerose ricerche e reportage sulla criminalità organizzata di Melbourne. E il risultato si vede. La sceneggiatura delinea in modo mirabile i personaggi che compongono uno dei più mostruosi e incredibili affreschi di una famiglia di balordi che si sia mai visto al cinema. La pellicola narra la vicenda di un adolescente Joshua (James Frecheville) che, rimasto orfano della madre morta di overdose, è costretto a trasferirsi in casa della nonna Janine “Smurf” (Jacki Weaver) che vive insieme ai figli Pope (Ben Mendelsohn), Craig (Sullivan Stapleton) e Darren (Luke Ford) tutti dediti alla delinquenza. Il feroce “branco” è tenuto insieme, con una tenerezza quasi morbosa ed una grande fermezza dalla madre megera.  
Il ragazzo ingenuo ed ignaro della follia criminale dei suoi parenti viene, suo malgrado, invischiato nella loro attività quando questi decidono di vendicare la morte di uno di loro uccidendo due poliziotti.
Leckie (Guy Pearce), un poliziotto dal cuore d'oro cerca di salvarlo spiegandogli che se sceglie di difendere la sua famiglia non ci sarà un futuro per lui. Joshua decide di testimoniare contro i suoi zii ma le cose si complicano....


“Ritratto di famiglia crimanale in un interno”: così potrebbe definirsi Animal Kingdom perchè il film versa più sul lato intimista che su quello del gangster movie. Intendiamoci c'è molto sangue che scorre ma, più dell'azione criminale, ripugna in modo volutamente disturbante l'aberrante psicologia dei personaggi e gli intrecci psico-sociologici famigliari.
Quando la nonna, interpretata da una straordinaria Jacki Weaver (stenterete a riconoscerla ma è una delle fanciulle di Picnic a Hanging Rock) assolda un killer per uccidere il nipote traditore in quanto “male minore” rispetto al carcere dei figli; è come ricevere un pugno nello stomaco.
Di cattiveria al cinema siamo abituati a vederne molta, ma vi assicuro che quella che sprigiona da “Animal Kindgom” è un distillato così forte e sapientemente distribuito lungo tutto il film da far accapponare la pelle.
Tanto di cappello alla cinematografia australiana in grado di sfornare debuttanti di tale livello registico. Non solo la sceneggiatura è perfetta ma anche la messinscena e la direzione degli attori è irreprensibile. Michod riesce pure a ritrarre Melbourne, con la sua pesante atmosfera plumbea, come un personaggio del film.

giudizio: *** 1/2




(Mercoledì 3 Novembre 2010)


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