 Al teatro dell'Angelo di Roma fino al 30 gennaio Nell'anno del signore Adattamento del grande Magni
di Francesco Marghella Roma. Antonello Avallone propone, al Teatro dell’Angelo, l'adattamento teatrale de “Nell’anno del Signore”, film diretto da Luigi Magni nel 1969. La sceneggiatura non riserva sorprese. C’è Cornacchia, in arte Pasquino, c’è l’ebrea Giuditta, c’è il Capitano Nardoni, il Cardinale Rivarola e poi ci sono i carbonari Montanari e Targhini, la cui storia divenne nota al grande pubblico proprio grazie alla pellicola del regista romano che, lo ricordiamo, nel cast annovera Nino Manfredi, Claudia Cardinale, Enrico Maria Salerno, Ugo Tognazzi, Robert Hossein, Renaud Verley e Alberto Sordi. Storia che viene qui raccontata con la leggerezza ed il ritmo già propri del film. Gli attori, affiatati, recitano con brio. Su tutti spicca lo stesso Avallone, nei panni del calzolaio che, per mezzo di una statua, parla al popolo per sollevarlo contro il tiranno, Leone XII. Grande intrattenitore, grande innamorato, fintamente ossequioso del potere come l’ultimo dei sudditi e in combutta con i carbonari, è la figura che conduce la sua personale rivoluzione per via ereditaria, o meglio, per antica tradizione. Un ruolo che si tramanda da 400 anni, da quando, vale a dire, Pasquino iniziò a parlare. Ed è il suo incontro con le idee libertarie di ispirazione francese, preservate dalla massoneria all’epoca della Restaurazione, l’oggetto attorno a cui si articola il racconto.

Un incontro di fondamentale rilevanza storica per l’epoca in cui fu scritta l’opera. Sì, perché in fin dei conti l’analisi non poteva non incentrarsi sulla dialettica sociale. Il popolo, i carbonari, i potenti. Tutti in lotta tra loro e contro se stessi. Il sonno dell’ignoranza, lo slancio degli ideali, la scure della repressione. Una storia imperdibile per l’intenso carico retrospettivo che porta con sé. E, d’altronde, questi erano i soggetti che quarant’anni fa smuovevano le coscienze e riscuotevano il maggiore consenso tra il pubblico. Riportare a teatro “Nell’anno del Signore”, non è un’operazione inutile. Anzi, rivivere oggi lo spettacolo è uno spunto per capire dove siamo arrivati. Un confronto tra tre periodi, Restaurazione, Contestazione e contemporaneità ricreduta, fra divisioni, incomprensioni e interessi di classe, di cui i protagonisti siamo sempre, immancabilmente, noi. La nostalgia per il passato scorre copiosa ed una fatale simpatia per i pur colpevoli Montanari e Targhini colpisce nel segno. Scenografia ridotta all’osso. La ghigliottina, montata di fronte al pubblico, fa veramente paura. Belli i costumi.
NELL'ANNO DEL SIGNORE Regia: Antonello Avallone
Scene e costumi: Red Bodò Arrangiamenti e musiche: Aurelio Rizzuti Cast: Antonello Avallone, Sergio Fiorentini, Maria Cristina Fioretti, Tonino Tosto, Corrado Scalìa,Simone Sgambato, Gianni Quinto, Aliosha Massine, Sauro Rossini, Antonio Messina, Valerio De Angelis, Michele Uliano, Lorenzo Guerrieri
(Domenica 16 Gennaio 2011)
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