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Dal regista de "L'era glaciale"

Rio

Quando ritrovare se stessi è una questione di ritmo


di Antonella Murolo


Il nome del regista Carlos Saldanha forse non è il primo che la mente del pubblico riesce a ricordare a primo impatto, eppure è proprio dalla sua mente che sono nati alcuni dei personaggi più divertenti del mondo dell’animazione di questi ultimi anni. È il regista, infatti, dell’intera trilogia “L’era glaciale”, un vero successo di critica e pubblico che ha portato nella sfida tra i grandi Studios d’animazione un nuovo concorrente: i Blue Sky Studios. La collaborazione tra loro ha portato a un nuovo progetto: “Rio”. Nato dal desiderio del regista di omaggiare la sua città natale, la pellicola narra la storia di un pappagallo addomesticato e saputello che vive l’avventura di una vita nella sfavillante terra carioca. Blu (che nella versione originale è doppiato dal protagonista di “The Social Network” Jesse Eisenberg, mentre in Italia è affidato a Fabio de Luigi) è un ara macao brasiliano, strappato dai bracconieri dal suo ambiente naturale e cresciuto, grazie alle cure di Linda, in una tranquilla città del Minnesota. È cresciuto come un vero e proprio umano: sa preparare la colazione e il caffè, lavarsi i denti e funziona come sveglia mattutina per Linda… ma è completamente incapace di volare. La loro è una vita molto tranquilla e felice che viene scossa dall’arrivo di Tullio, un ornitologo che vuole portare i due con sé a Rio de Janeiro per far incontrare Blu con Gioiel, unico esemplare femminile di ara macao, e salvare così la specie in estinzione. Una volta arrivati in Brasile, però, la situazione sfugge di mano: Blu e Gioiel vengono rapiti e rischiano di non tornare più alle loro adorate vite.



“Rio” presenta una trama dalla struttura piuttosto semplice e comune, che segue gli sviluppi classici del genere, mescolando amore e avventura che conducono all’aspettato lieto fine, senza grandi colpi di scena. I personaggi rimangono ben incastonati nella gabbia costruita loro dagli sceneggiatori, senza sorprender o confondere, presentandosi più come un prodotto perfetto per un target molto basso piuttosto che come i protagonisti di una pellicola capace di divertire tutta la famiglia. Tra siparietti canori e coreografie variopinte, Blu percorre il cerchio della sua vita, ritornando alle origini, a quella situazione di ritmo vibrante e vitalità di cui era stato violentemente privato all’infanzia. Nonostante sia molto variegato e divertente, il gruppo di volatili creato da Saldanha non riesce però a prendere il posto dei protagonisti del suo precedente lavoro che, con la loro ironia buffa, erano riusciti a conquistarsi un posto nella mente degli spettatori di tutto il mondo. Ciò che ”Rio” perde dal punto di vista diegetico lo riacquista completamente dal punto di vista tecnico: i Blue Sky Studios, al loro secondo progetto in 3D dopo la produzione del terzo episodio de “L’era glaciale” dimostrano di riuscire a migliorarsi costantemente e di saper adeguare le proprie tecniche di animazione all’evoluzione del mercato. La pellicola è un vero e proprio spettacolo visivo, vibrante di luci e colori, in cui verosimili uccelli si muovono in uno spazio reso ancora più profondo dalla stereografia senza apparire goffi o fittizi. Il viaggio personale di Saldanha all’interno della sua amata Rio, riesce a esprimersi così a pieno attraverso il potere delle immagini, sopperendo con i colori alle carenze di sceneggiatura.

giudizio: **



(Martedì 12 Aprile 2011)


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