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Esce nelle sale il cartoon Jacques-Remy Girerd

Mià e il Migou

Favola ambientalista con rara sensibilità


di Oriana Maerini


Arriva finalmente in Italia Mià e il Migou, cartoon francese firmato dal regista Jacques-Remy Girerd che si è guadagnato un premio agli European Film Academy (gli Oscar Europei del Cinema). Il film è una bella favola ecologista ambientata in sud America che narra la vicenda di Mià, una caparbia bambina di dieci anni, orfana di madre, che affronta la foresta da sola per cercare il padre che sta lavorando alla costruzione di un eco-mostro ovvero un villaggio per vip che Jackhide, un imprenditore senza scruoli, sta costruento di un'aerea incontaminata. Durante il suo viaggio la bimba verrà aiutata da una strega buona e farà la conoscenza dei Migou, gli spiriti che abitano la foresta e che traggono la loro energia vitale da un albero sacro che cresce al centro di un lago. Non volendo Mià diventa, insieme ai suoi amici Migou artefice della salvezza della foresta, aiutati anche da Aldrin, figlio malinconico di Jackhide costretto suo malgrado a seguire il padre nel disastroso progetto di urbanizzazione.



Simbolismi e atmosfere di questo film sembrerebbero richiamare alla mente il cinema fortemente “intellettuale” di Miyazaki, che oltre a divertire è anche in grado di lanciare potenti messaggi polico-filosofici. Il grande tema del film è il suo rovesciamento della coscienza umana, basti pensare al grande albero piantato al contrario con le radici al posto delle fronde, potente metafora su come la civilizazione stia mettendo in pericolo l'ambiente. La trama, nella sua “semplice” evoluzione, ricorda un po' troppo Avatar di Cameron (l'albero-casa dei Na'vi) e Aida degli Alberi (almeno per quanto riguarda il suo messaggio ecologista). Volendo ci sono perfino echi dal capolavoro Principessa Mononoke (proprio di Miyazaki), fiaba dove, dopo un'epica battaglia contro il male “umano”, gli elementi trovano finalmente pace. Pur non essendo così pretenzioso, il film di Girerd, si presta a molte chiavi di lettura facilmente assimilabili ai più piccoli. Infatti partendo dai disegni volutamente pastello, Mià e il Migou, riesce perfettamente a rappresentare il male ed il bene, giocando sulla cromacità dei contrasti.

Giudizio **1/2



(Sabato 14 Maggio 2011)


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