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Il regista toscano nuovamente sul set con "La casa di Ester"

Stefano Chiodini

Un corto sul disagio femminile con Cecilia Dazzi come protagonista


di Oriana Maerini


Stefano Chiodini è una delle promesse del nuovo cinema italiano. Questo giovane regista toscano diplomatio in regia alla Scuola di Cinema Immagina di Firenze ha collezionato premi film dal suo primo cortometraggio, dal titolo Ti aspetterò con l'acqua alle caviglie (menzione speciale al Fano Film Festival). Seguono L'erba alta tra gli ulivi di cui è anche produttore oltre che regista e sceneggiatore e La prima volta un bacio che vince il Video Concorso Sonar, il secondo premio a Video Minuto Pop di Prato e viene trasmesso su Coming Soon Television e sulla Rai. Altra menzione speciale per Dopo La croce, il lenzuolo e l'aquilone del 2002 precedente a Ifonì, episodio del film A Levante, prodotto da Edoardo Winspeare, uscito nel 2004. Ma è con il corto Sotto le foglie, diretto stesso anno che vede protagonisti Cecilia Dazzi e Valerio Mastandrea che si fa notare. L'opera vince numerosi riconoscimenti tra cui il Globo d'Oro 2006, la Menzione speciale alla Dazzi ai Nastri d'Argento 2005, la miglior colonna sonora al settimo Genova Film Festival (2005), il premio del pubblico al Trani Film Festival 2006.
Ora Chiodini è nuovamente sul set con "La casa di Ester". Un cortometraggio che ha come protagonista Cecialia Dazzi e che tratta il tema della violenza domestica e più specificatamente della violenza contro le donne. Il progetto, scritto a quattro mani con Alessio Brizzi e prodotto dalla Mood Film di Tommaso Arrighi, ha ottenuto il patrocinio, anche economico, dell' associazione Olympia De Goudes che gestisce il centro antiviolenza di Grosseto, da anni impegnata in attività di sensibilizzazione e di prevenzione attraverso interventi nelle scuole e in varie strutture del territorio Maremmano. Ma Chiodini ha un altro successo da vantare: Mediaset ha acquistato la sceneggiatura de "L'uomo dalle ali di farfalla", un giallo che il regista ha scritto per una serie tv. In attesa del suo primo lungometraggio per ora top secret...

Perchè ha scelto di rappresentare il disagio femminile?

Sono sempre stato dell'idea che il cinema debba intrattenere, far riflettere e, perchè no, educare. Non amo i film di solo intrattenimento. Anche il mio cortometraggio precedente affrontava il tema della paraplegia. IL tema del disagio femminile, che fortunatamente non ho conosciuto come esperienza diretta nella mia famiglia, è nato dalla conoscenza di Olympia de Gouges, un'associazione di Grosseto che opera nel sociale. Parlando con le donne di questa associazione mi si è aperto un mondo, sensazioni e storie che non conoscevo e immaginavo. Ho voluto, quindi, fare qualcosa per portare alla luce l'operato di quest'associazione che funziona come una sorta di "telefono azzurro" per le donne vittime di violenza domestica. Ho deciso, quindi, di scrivere una storia e realizzare un cortometraggio poetico che sicuramente avrà più visibilità rispetto ad un documentarion che non fosse scontato.

Ha scelto nuovamente Cecilia Dazi come protagonista. E la sua musa?

Con Cecilia c'è sempre stato un ottimo rapporto e una stima reciproca fin dalla prima volta in cui abbiamo lavorato insieme sul set del cortometraggio "Sotto Le Foglie". Cercavo l'opportunità di dirigerla ancora è arrivata con quest'ultimo cortometraggio "La casa di ester" dove è affiancata da Sergio Albelli, attore bravissimo poco utilizzato dal nostro cinema.
Cecilia è una persona squisita, generosa, sempre pronta a mettersi in gioco. Un'attrice strepitosa che il cinema Italiano dovrebbe "sfruttare" di più.

Cecialia Dazzi e Sergio Albelli in una scena del corto



Che cosa è cambiato dopo il successo di "Sotto le foglie"?

"Sotto le foglie" è stato il mio primo cortometraggio realizzato con attori noti, una troupe di professionisti e una produzione seria. I miei corti precedenti erano tutti auto prodotti con i pochi mezzi a disposizione dove io ricoprivo diversi ruoli oltre a quello del regista. Ero anche costumista, scenografo, direttore della fotografia. Con "Sotto le Foglie" ho avuto modo di affrontare il lavoro di Regia in modo professionale, confrontandomi con una troupe e un cast di professionisti e con una produzione vera. Per me è stato un passo molto importante. I premi che si sono susseguiti mi hanno fatto credere che la mia passione sarebbe potuta diventare un lavoro vero. Grazie a questo corto e ai premi ricevuti, sono entrato in un piccolo "giro", quello del mondo dei cortometraggi. Il corto ha creato molto "rumore" intorno alla mia persona. Spero che "La casa di Ester" abbia lo stesso successo e la stessa risonanza e che mi apra le porte per realizzare il mio primo lungometraggio.

Da sempre è anche produttore oltre che scrittore e regista dei suoi film. E' una scelta o l'unica strada per fare cinema oggi in Italia?

E' capitato! Non credo che sia la strada per fare cinema essere produttori di se stessi. Ci vuole sempre un confronto con gli altri, con la produzione. Un film (o un corto) è una cosa molto complessa che può facilmente scappare di mano.

Preferisce il mestiere di sceneggiatore o quello di regista?

Preferisco enormemente l'aspetto visivo. Io non mi sono mai dichiarato sceneggiatore anche se ho scritto i miei corti. Il problema è che in Italia il mestiere del regista è legato alla concezione di Autore. Cioè, il regista deve essere autore anche nella sceneggiatura. In pochissimi casi il regista non mette mano alla sceneggiatura in Italia. Io preferirei fare come fanno in America. Lo sceneggiatore si occupa delle parole e il regista della immagini. In Italia questo non sembra essere possibile. Per un verso o per l'altro il nome del regista finisce sempre nei crediti come sceneggiatore... e questo a discapito del film nella maggior parte dei casi. Naturalmente non voglio dire che gli autori non fanno ottimi film. Voglio dire che ci dovrebbero essere anche dei registi che fanno solo i registi.

Può parlare de "L'uomo dalle ali di farfalla". Perchè è piaciuto a Mediaset?

Non vorrei peccare di presunzione ma credo che sia una storia esportabile oltre che avvincente. Non pecca di provincialismo anche se ambientato in un paese della maremma. E' un giallo molto bene architettato che si snoda su diversi piani di percezione. Il protagonista è un Narcolettico con tutto quello che ne consegue. Non posso dire altro.

Sarà lei ha girare questo tv movie?

Spero di si. Ma la cosa sembra ancora lunga. Il film Fa parte di una serie di 6 film. Ne hanno girati alcuni e devono vedere come vanno. Se vanno bene presumo che la cosa andrà in porto... altrimenti, non so. Sono positivo però. Sono convinto di aver scritto una bella storia.

Qual è il suo regista o autore di riferimento se ne ha uno?

Non faccio riferimento a nessuno in particolare. Cerco di avere un linguaggio e uno stile tutto mio senza prendere esempio da nessuno. Posso dire il nome dei registi che amo e che seguo: Pappi Corsicato, Emanuele Crialese, Paolo Sorrentino, Gabriele Salvatores, Jane Campion, Sally Potter, Michel Gondry. Mi accorgo ora che ho elencato utti registi che sono anche autori della sceneggiatura dei loro film...

Dal 2007 si è trasferito a Roma. E' una scelta obbligata per chi vuole fare cinema e viene dalla provincia?
Assolutamente si! Il cinema in Italia è a Roma. I produttori abitano a Roma, Gli attori abitano a Roma, Gli sceneggiatori abitano a Roma... E' un giro, se vuoi entrare in un giro devi stare dove c'è il giro.

Progetti futuri, sogni del cassetto?

Il sogno nel cassetto è di riuscire a fare il mio primo lungometraggio. Ci stiamo lavorano. In Italia la strada che ho intrapreso è molto difficile e tutta in salita se non sei figlio di e sopratutto nell'Italia di oggi. La passione però è più grande di ogni ostacolo. Per quanto riguarda i progetti futuri, oltre a montare a finire il corto che ho appena girato, sto scrivendo il soggetto per un film insieme a due sceneggiatori molti bravi e con esperienza, una commedia nera. Non dico altro per scaramanzia.

Il regista sul set

Menzione speciale ai "Nastri d'argento"
Sotto le foglie
Un corto di Stefano Chiodini



(Venerdì 2 Settembre 2011)


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