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![]() Nella seconda giornata interessanti opere in concorso Cà Foscari Short Film Festival E la riscoperta degli albori dell'animazione e del documentario di Oriana Maerini ![]() Venezia. - La seconda giornata dello Short, ha proposto la visione di interessanti opere del concorso internazionale provenienti da moli paesi quali India (Falling awake di Ryan Demello), Argentina (No Estan Juntos di Lucia Agosta), Germania (Pavel letzter schuss di Christoph Heimer), Singapore (Sanzaru di Roy Ng Wee Kiat). L' Italia è stata rappresentata dalla regista Anna Marziano con De la mutabilitè de toute chose et de la possibilitè de'en change certaines. Gli eventi speciali presentati in serata sono stati, poi, molto apprezzati dal pubblico. Si tratta della riscoperta di materiale "ritrovati" che riguardavano gli albori dell'animazione italiana e la riscoperta dei documentari di Francesco Pasinetti. Due "oggettivi" salti temporali concepiti e presentati da Carlo Montanaro, docente, storico e collezionista di rarità cinematografiche internazionali, mostrando al pubblico dell'Auditorium Santa Margherita come le animazioni italiane negli anni '30 e '40 del novecento, fossero all'avanguardia. "Si tratta di una speciale prospettiva"'b> ha chiosato Montanaro "che rende finalmente giustizia ad un artigianato che con pochissimi mezzi, riusciva a produrre storie di qualità. Basti pensare che tra le fila di questi pionieri figurava il veneziano Romano Scarpa, che con la sua "Piccola Fiammiferaria" raggiunse vertici altissimi da essere considerato a ragione il Walt Disney italiano". Infatti è bastato vedere Anacleto e la Faina di Roberto Sgrilli, per rendersi conto come le nostre animazioni fossero davvero competitive con gli altri paesi. Ma la vera sorpresa è stata la proiezione de La storia di Lulù, film che Arrigo Frusta diresse nel 1909 raccontandolo dalle "ginocchia in giù", dove ambientazioni e costumi rendono in maniera esemplare l'ascesa sociale di una pastorella dalla campagna alla città. L'ultima scena è la più antica sequenza in animazione del cinema italiano a "passo uno" con oggetti tridimensionali: due paia di scarpe. Ma oltre alle animazioni c'è stata la riscoperta del cinema documentario di Francesco Pasinetti, maestro del cinema degli anni '30, conosciuto per i suoi lavori documentari a livello sociale e artistico (più per il suo unico lungometraggio "Il canale degli angeli"). L'omaggio in suo onore sono stati presentati "Sulle orme di Giacomo Leopardi", "Nasce una famiglia", "Piave-Boite-Vajont "e "I pittori impressionisti", quattro lavori esemplari in simbiosi con l'arte ed il racconto. Per il resto il festival ha mostrato la sua faccia competitva, ancora una volta con grande varietà di temi, stili e nazionalità. Lucìa Agosta, regista argentina del corto No estan juntos (No longer together) prodotto dall'Universidad del Cine , era a Venezia, incantata come chiunque visiti la città per la prima volta. Presente alla proiezione, ha potuto rispondere alle domande degli spettatori , raccontando l'avventura della sua prima volta da regista . “Il corto” racconta – “è la storia della separazione di una coppia formata da Tomàs e Sofia. Con la tecnica del “mokumentary”, il finto documentario,” - aggiunge - attraverso interviste ad amici della coppia, indago le cause della separazione.” Autrice anche della sceneggiatura, la regista si è ispirata alla comicità di Woody Allen e infatti il suo corto è una brillante tragicommedia piena di battute che provano a svelare quella strana alchimia che è dietro ad ogni separazione.
(Giovedì 29 Marzo 2012) |
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