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Incontro con il regista catalano

Carles Fernández Giua

QdA porta in Italia il teatro di Esteve Soler


di Oriana Maerini


Come ogni anno Quartieri dell'Arte, il festival di drammaturgia contemporanea fondato e diretto da Gian Maria Cervo fa scoprire al pubblico italiano autori e drammaturgie sconosciute al Bel Paese. E' il caso di Esteve Soler, autore catalano di Barcellona dove insegna drammaturgia presso la Sala Beckett. Soler si è imposto sulla scena mondiale per il suo forte atteggiamento critico nei confronti della realtà, per la sua scrittura sintetica e per i suoi testi che si compongono di sketch sinistri e esilaranti. Dal 19 al 21 ottobre alle Scuderie di Palazzo Farnese a Caprarola, è stata proposta, in prima assoluta, la sua trilogia Contro il progresso, Contro la democrazia e Contro l'amore nella quale emerge la sua ricerca di una scrittura che vuole coinvolgere lo spettatore più dal punto di vista emotivo che razionale. La trilogia gli è valsa un premio ai prestigiosi Theatertreffen di Berlino. A portare in scena questo brillante e particolarissimo autore è stato il regista emergente del teatro catalano Carles Fernandez Giua il quale ha già lavorato con Soler nell'ambito del progetto "The Kadmos Travels" promosso dal Festival di Avignone e dal Grec di Barcellona. Agli attori dei tre spettacoli sono stati gli allievi di Giancarlo Giannini del Corso di Recitazione del Centro Sperimentale di Cinematografia. Carles Fernández Giua ha firmato per La Conquesta del Pol Sud le regie di Quartet di Heiner Müller, Venditori di Edoardo Erba, Il Calapranzi di Harold Pinter, La conquista del Polo Sud di Manfred Karge, Macbeth di William Shakespeare, Contro la Democrazia di Esteve Soler.
Cinebazar ha incontrato il giovane regista per saperne di più sulla sua cifra artistica e i suoi progetti.

Come ha scoperto Esteve Soler?
L'ho conosciuto nell'ambito del progetto "The Kadmos Travels", che prevede l'avvicinamento tra professionisti del teatro, drammaturghi, attori e registi, che lavorano nello svariato contesto culturale e creativo del bacino del mediterraneo, e subito abbiamo iniziato a collaborare insieme.
E' un autore che prediligo perchè parte da situazioni surreali per far scattare domande e riflessioni nel pubblico. Con lui condivido un progetto di crescita congiunta teso a inserire la scrittura nel progetto di creazione dello spettacolo.


Come ha lavorato con gli allievi del Centro Sperimentale di Cinematografia?

Mi sono trovato molto bene con tutti gli attori. Sono molto bravi e rispetto ad altre accademie hanno una marcia in più perchè conoscono la macchina da presa e sanno relazionarsi al mezzo.



Ha tradotto lei la trilogia per lo spettacolo italiano?
Si, mio padre è spagnolo e mia madre è italiana. Conosco bene la lingua e trascorro molto tempo in Sardegna, nel paese natio di mia madre.

E' la prima volta che trilogia viene rappresentata in Italia, grazie a lei...
Si, questo spettacolo realizzato grazie a QdA è un'anteprima assoluta per l'Italia. Strano a dirsi perchè dal 2008 la trilogia Contro il Progresso, Contro l'Amore e Contro la Democrazia è stata tradotta in 6 lingue ed è stata oggetto di circa 30 produzioni tra Europa, Usa e Sudamerica.

Può parlare della sua compagnia?
Si chiana Conquista del Polo Sud e prende il nome dallo spettacolo messo in scena nel 2010. E' nata grazie alla collaborazione con lo scenografo Eugenio Szwarcer. Ci prefiggiamo di mettere in scena e far conoscere la drammaturgia contemporanea come quella di Esteve con il quale condividiamo la formazione presso l'Institut del Teatre di Barcellona.

Cosa volete offrire al pubblico?
L'intento della compagnia è duplice: da un lato l'interesse per la drammaturgia contemporanea come vera espressione del nostro tempo. Sotto quest'aspetto il gruppo cerca di stabilire anche un rapporto di collaborazione più stabile e continuativo con autori più o meno coetanei (Esteve Soler, ma anche Davide Carnevali, J. L. Fitó o Ferran Joanmiquel) per coinvolgere anche la scrittura nel processo di creazione dello spettacolo.
Dall'altro, interessano i testi che implicano una sorta di 'sfida' per la messinscena e, di conseguenza, costringono alla ricerca di nuovi linguaggi. Possiamo dire che alla compagnia interessa il Teatro non soltanto in quanto meccanismo narrativo, ma anche come artefatto dotato di una forte componente visuale ed espressiva che può spaziare anche su linguaggi diversi dalla parola. Non è casuale che spesso nei lavori Conquista del Polo Sud si trova impegnata ad approfondire il rapporto tra scena ed immagine proiettata con diverse valenze narrative ed espressive o a lavorare sul concetto del teatro documentale.

Un approccio scenico diverso, originale...
Cerchiamo di condividere domande essenziali con il pubblico e a questo proposito ricerchiamo, nello sconfinato campo del linguaggio scenico, un approccio che ponga l' attenzione alle nuove tecnologie. E' su queste basi che la compagnia ha iniziato a costruire, con autori come Esteve Soler, un progetto di crescita congiunta teso a inserire la scrittura nel progetto di creazione dello spettacolo.

Che cos'è la Sala Beckett?
E' un luogi di incontro e sperimentazione che a Barcellona propone le opere dei drammaturghi contemporanei. Qui ho debuttato con 'Venditori' di Edoardo Erba nel 2008, per poi proporre La Conquista del Polo Sud di Manfred Karge e, infine, "Contro la Democrazia" nella scorsa edizione del Grec Festival di Barcellona 2011.

Della trilogia qual è il capitolo che predilige?
In tutte gli spettacoli Soler mira a demolire, in modo dissacrante e divertente alcuni dei luoghi comuni che impregnano la visione del mondo contemporaneo. L'autore punta a stimolare nello spettatore una riflessione profonda su alcuni dei concetti-parole essenziali che permeano le nostre vite. Soler storpia il senso di parole come Progresso, Demozia e Amore dotandole di una maschera di deformità per condurci a rivolgere a noi stessi domande spregiudicate su cosa riteniamo sia veramente, il loro significato.
Il più forte ed inquietante dei tre è forse Contro la Democrazia. E' lo spettacolo più cattivo e ripropone in sette scene uno stile burlesque e dissacrante.

Potremo rivedere lo spettacolo in un altro teatro italiano?
Si, sto cercando di organizzare un'altra messa in scena in un teatro romano. Intanto ringrazio Cervo e questo magnifico festival di averci ospitato

Com'è la situazione del teatro in Spagna?
Drammatica, lo Stato attua continui tagli sulle produzioni. I teatri comunque vivono anche di contributi statali ed anche la mia compagnia ne ha usufruito. Per mettere in scena il nostro ultimo spettacolo 'Variazioni sul modello di Kraepelin' di Davide Carnevali, proposto a settembre e ottobre alla Sala Beckett, abbiamo ottenutoo 12000€.

Progetti futuri?
Ad aprile riproporrò Contro l'amore a Barcellona. Sono in procinto di realizzare uno spettacolo tratto dal libro Il segreto del mio turbante di Nadia Ghulan e Agnès Rotger. Si tratta della storia vera di una ragazza afgana che per un anno si è travestita da uomo per poter lavorare e salvarsi la vita. Il romanzo ha ispirato il film Osama di Siddiq Barmak, vincitore del Golden Globe nel 2004. . Per la messa in scena di questo spettacolo ho in mente di usare in scena altre forme comunicazione come un video documentale.


Il video dello spettacolo:

In scena il Teatro del Dramma di Tobolsk
Tra il Naso e il Cielo
18 ottobre alle Scuderie del Palazzo Farnese di Caprarola

Incontro con il direttore artistico di "Quartieri dell'arte"
Gian Maria Cervo
"Il nostro teatro non mette in difficoltà il potere"
La kermesse si concluderà a Roma il 30 ottobre con il "Capolavoro sconosciuto"



(Venerdì 16 Novembre 2012)


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