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Arriva nelle sale l'omaggio agli spaghetti western firmato Tarantino

Django Unchained

Il regista più cult di Hollywood conferna la sua cifra stilistica


di Oriana Maerini


Quentin Tarantino conferma con questo film la sua cifra stilistica regalandoci una pellicola spettacolare e iperrealista che vuole essere non solo un omaggio agli spaghetti western di Corbucci e Leone, di cui lui si è sempre dichiarato un fan, ma anche un omaggio al cinema in generale. La storia si svolge nel contesto sociale di un'America prossima alla guerra di secessione e narra di una particolare un’amicizia tra un bizzarro cacciatore di taglie tedesco (originale e grottesca l'entrata in scena del personaggio su una carrozza sormontata un grosso dente) e Django, uno schiavo nero che lui libera per dare un volto ai malviventi a cui da la caccia. Partendo qua questa insolita trama (tutti si stupiscono di vedere un negro a cavallo e per giunta con il diritto di uccidere i bianchi e guadagnarci!!) Tarantino introduce temi e genere i più disparati. Non solo le citazioni esplicite degli spaghetti western (c'è anche un cammeo di Franco Nero) ma anche la rivisitazione di tutto un filone di film legati al problema del razzismo (è la prina volta che si vede al cinema un "negro di casa" ribellarsi con il fratello liberatore e patteggiare con i bianchi) e perfino un accenno al mito teutonico di Sigfrido.



Per una strana coincidenza il film arrivi nelle nostre sale in prossimità dell'uscita di Lincoln di SpielbergDjango Unchained va quindi oltre i confini del genere western e ingloba all'interno di un omaggio alla settima arte ripercorrendo lo stile di Bastardi senza Gloria attraverso un centrifugato di citazioni cinematografiche. Tarantino si concede, poi, un cammeo "esplosivo" nella parte del cattivo, un cattivo ironico che strizza l'occhio a tutti i fans.
Django Unchained è, quindi, un'opera impeccabile da non perdere se non altro per la scelta e la direzione degli attori che sono tutti dei mostri sacri: da Christoph Waltz a Kerry Washington passando per Di Caprio e Samuel L Jackson. L'unico neo è rappresentato, forse, dall'eccessiva durata e dal finale un po' dilatato. Comunque un film da non perdere anche se non rappresenta uno dei massimi capolavori del regista italo americano.

giudizio:*** 1/2

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(Venerdì 18 Gennaio 2013)


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