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"Una notte da leoni" in versione geriatrica

Last Vegas

De Niro, Kkein, Freeman e Douglas scherzano sulla vecchiaia


di Oriana Maerini


Robert De Niro, Michael Douglas, Morgan Freeman e Kevin Kline: bastano 4 grandi star del cinema americano per farci amare una parodia della vecchiaia stile "una notte da leoni"?
Il regista newyorkese Jon Turteltaub ha il merito di farci apprezzare una commedia dallo script debole e banale come Last Vegas perchè ci offre la possibilità di farci ammirare un gruppo di attori dalla bravura insuperabile che giggioneggiano fra loro scherzando sulle disavventure legate all'avanzare dell'età. Il film si apre con delle belle immagini sullo sfondo della fine degli anni 50 dove i quattro allora ragazzini scalmanati lottavano per la supremazia del loro gruppo: i Flatbush Four. Poi un salto temporale ci fa vedere Billy (Michael Douglas), Paddy (Robert De Niro), Sam (Kevin Klinee), Archie (Morgan Freeman) nella realtà della loro vita di persone anziane alle prese rispettivamente con la follia per le giovani donne, il dolore di una vedovanza inconsolabile, la noia di un matrimonio troppo antico e la prigione di un figlio troppo ansioso. Grazie all'invito di Billy che li convoca a Last Vegas per il suo addio al celibato il gruppo si formerà nuovamente ritrovando vitalità e forza dell'amicizia che sembravano scomparsi per sempre. Vivono così un improbabile quanto rivitalizzate week end da Leoni con fiumi di alcool, feste sfrenate e gioco d'azzardo. Alla fine saranno più felici nella loro ritrovata amicizia.




Last Vegas è un film intriso di cliclé sulla vecchiaia che potranno farlo amare o odiare da un pubblico maturo. Qualcuno si ritroverà, ad esempio, nello stereotipo di che pensa subito ad una notizia negativa appena riceve la telefonata di un vecchio amico ("mi chiami perché hai un tumore alla prostata? è la battuta più banale) e qualcun altro odierà la rappresentazione delle proprie angosce sul grande schermo. Ma si ride in questa commedia che stigmatizza e sdrammatizza la solitudine, la noia, il timore delle malattie e della morte che accompagnano la terza età.
Ma il messaggio del film è che non esiste un limite temporale per fare follie con i vecchi amici o per innamorarsi. E' un inno alla vitalità forse un po' furbo ma apprezzabile perché poco comune al cinema.
Fra i quattro ritratti il più reale e commovente è quello interpretato da Kevin Kline nel ruolo di un marito annoiato in cerca a tutti i costi, e con il consenso della saggia consorte, di consumare un avventura sessuale nel week end di libera uscita. Capirà invece che "non c'è sesso senza amore" e riuscirà a resistere alle avances di una giovane incuriosita dai suoi capelli bianchi e dalla sua goffaggine.

giudizio: **


Alcune scene del film:













Dietro le quinte:







(Venerdì 24 Gennaio 2014)


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