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La Giovinezza come emulazione, specchio della società odierna

Giovani si diventa

Ottima la coppia Stiller-Watson in una commedia intellettuale.


di Oriana Maerini


La Giovinezza è uno stato dell'essere per Sorrentino ed una sfida per i protagonisti del film di Baumbach, Giovani si diventa. Infatti la coppia Ben Stiller - Naomi Watson nel bel mezzo di una crisi d' identità di quarantenni senza figli e con una carriera bloccata sembra prende nuova linfa vitale dall'incontro con la giovinezza di Jamie e Darby, due studenti con l'ambizione di entrare nel mondo del cinema. Spenti e demotivati i primi esuberanti ed ambiziosi i secondi. L'immedesimazione e l'emulazione dei quarantenni per cercare di entrare nei panni dei giovani e frizzanti ragazzi provoca però, dopo un primo stato di euforia, una catarsi nelle loro vite. Dopo aver abbandonato gli amici di sempre e i loro noiosi incontri con famiglie al seguito, i due frequentano assiduamente i due ragazzi praticando esperienze mai sperimentata che li fanno cadere nel ridicolo (la scena del guru che libera l'anima attraverso un radice che produce vomito) fino alla presa di coscienza finale.



Non cadete nell'inganno di considerare il film dell'americano Noah Baumbach solo come una commedia sentimentale su una coppia in crisi coniugale; Giovani si diventa è un ritratto perfetto ed impietoso della società non solo americana ma occidentale, una società in cui il must non è l'essere ma l'apparire. Una società che ci vuole a tutti i costi giovani e belli e mette la Giovinezza come requisito essenziale per l'accettazione di sé. Ovviamente il suo ritratto è incentrato su una coppia di raffinati intellettuali di New York e una di ragazzi di periferia nati dopo gli anni 90. I secondi catturano l'attenzione di primi simulando un interesse per l'humus nel quale sono vissuti i primi (dal vinile, alla vecchia macchina da scrivere, ai documentari sociali ) per poi sfruttarli a loro vantaggio dopo averli sedotti con l'illusione di avergli restituito una freschezza di vita ormai perduta. In questo senso Giovani si diventa assume anche delle sfumature gialle.
Baumbach ci regala un film con un'ottima sceneggiatura e dialoghi mai banali infarciti da colti riferimenti all'arte cinematografica e documentaristica. Giovani si diventa è una pellicola imperdibile per quanti vogliano riflettere sull'importanza dell'accettazione del sè, del tempo che passa e del valore della vecchiaia.
Un film amaro, anche se con tratti comici, che non può non far pensare alla cifra stilistica di Woody Allen.
Il regista americano ha anche il merito di aver sdoganato Ben Stiller dalla maschera comica che gli ha dato la popolarità assegnandogli il ruolo di un personaggio perdente ma di alta moralità, dalla cui parte non ci si può non schierare.

giudizio: **




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(Venerdì 10 Luglio 2015)


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