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Incontro con l'artista multimediale che ha realizzato "Michelangelo as himself"

Paolo Angelosanto

"Il corpo come performance vivente"


di Oriana Maerini


Michelangelo Buonarroti è tornato a Viterbo nei panni di Paolo Angelosanto, artista attivo nel campo delle Arti Plastiche e della Performance Art, grazie allo spettacolo Michelangelo as himself inserito in "Corpus" una megaperformance che ha inaugurato il festival "Quartieri dell'Arte". La particolarità di Angelosanto è quella di creare performance mettendo in scena il suo corpo sotto forma di mezzo espressivo, di cui rimangono fotografie, video e registrazioni sonore, come traccia simbolica delle azioni. Docente di Pittura all’ABAV Accademia di Belle Arti di Viterbo, lavora tendenzialmente su progetti e alla sperimentazione di diversi linguaggi:dal disegno, alla scultura, alla pittura, il video e la fotografia. Diplomato all’Accademia di Belle Arti di Roma, dal 1994 svolge un’intensa attività nel campo delle arti visive e della arti applicate. L'artista ha esordito nell’arte contemporanea nel 1996con la mostra D.E.V.O., presso la storica Galleria Giulia di Roma ed ha esposto in mostre personali e collettive in Italia e all’estero. Fra i numerosi premi vinti segnaliamo, nel 1999 lo Studio Residenza d’Arte a Palazzo Carminati della Fondazione Bevilacqua La Masa (Venezia).
Angelosanti ha realizzato nell'arco della sua carriere anche “Ginnastica della Visione”, il primo Festival della Performance Nomade presso il MAAM
(Roma), Art Stays Festival 2014 (Ptuj – Slovenia) e Bienal del Fin del Mundo in Argentina.


Perchè ha scelto di far rivivere, fra tanti personaggi, proprio Michelangelo Buonarroti?

Ho interpretato Reginald Pole insieme a Eleonora Chiesa nei panni di Vittoria Colonna e Carlos Concha che ha vestito i panni di Michelangelo. Insieme abbiamo architettato e ideato Michelangelo as himself, nel contesto di "Corpus", una rievocazione in termini contemporanei e postmediali della storica processione teatrale del corpus domini voluta da Pio II nel 1462, con l'intento di creare una performance dedicata al fatto che la città di Viterbo ha completamente rimosso i tratti rinascimentali dalla sua identità. La città non è stata particolarmente importante dal punto amministrativo nel XV e XVI secolo ma ha vissuto esperienze rivoluzionarie per la storia del pensiero. E' stato un centro di elaborazione segreta. Dall'epoca di Pio II, Annio, il cardinal Bessarione, Egidio Antonini fino a quella degli spirituali con Vittoria Colonna, Reginald Pole e Michelangelo, i cittadini viterbesi hanno visto passare davanti ai loro occhi figure che hanno giocato un ruolo fondamentale nella formulazione del pensiero rinascimentale. Ma la sensazione è che abbiano percepito almeno queste ultime tre figure come aliene. O può essere che l'idea che queste figure fossero percepite come aliene nasca dalla damnatio memoriae a cui le condannò l'inquisizione (l'inquisizione le avrebbe probabilmente anche condannate al rogo se non fossero morte prima- per esempio cercò per anni il cadavere di Vittoria Colonna per bruciarla in piazza post mortem).

La scelta dei luoghi dove far svolgere la performance come è avvenuta?

Mi piaceva l'idea di poter interagire con lo spazio pubblico e con la piazza centrale di Viterbo che meglio rappresentasse Il festival di Drammaturgia Contemporanea I quartieri dell'Arte che quest'anno ha deciso di rievocare la storica processione del corpus domini.. Davanti alla Rocca Albornoz, abitarono Pio II e Reginald Pole, luogo ideale quindi per interpretare i tre personaggi alieni del rinascimento in questo luogo aperto e rivivere un'esperienza che non si ripeterà.



Come nasce il progetto?

Il progetto è stato oltre a un grande Happening una intensa e strabiliante performance, è nato con l'idea di contaminare le arti sceniche del teatro con le arti visive contemporanee, affinché la performance teatrale possa andare oltre le sale del teatro e la recitazione tout court. Inoltre ho cercato di rispecchiare alla lettera gli intenti dei direttori Gian Maria Cervo e Alberto Bassetti. E' stata una megaperformance che ha inaugurato il festival, l’iniziativa con questi caratteri postmediali è l'idea base di “Corpus”, un ibrido tra un party, una mostra, una grande performance e un tour del Centro della Città di Viterbo. Si tratta di una rievocazione in termini postmoderni della processione teatrale che Pio II volle in Città nel 1462, delegando ciascuno dei suoi 16 cardinali a sovrintendere a uno spettacolo o a un tratto del percorso

Michelangelo as himself sarà ripetuto in altri eventi, o contesti?

No, perché nelle mie performance non ripeto mai un progetto performativo per non sfociare nella ripetizione e nella finzione. Michelangelo as himselfè stato ideato per la città di Viterbo e per l'apertura del XIX edizione del festival, un'opera a 6 mani, resa possibile con la collaborazione dell'artista Eleonora Chiesa e dell'attore di melodramma Carlos Concha, le azioni live realizzate nei giorni successivi al festival sono state poi concepite come un progetto performativo in progress, in cui le azioni live mutavano di giorno in giorno e chiamavo in causa comparse e un attore “Orazio Altieri”.

Dalla sua formazione si evince una predisposizione a lavorare con il corpo come mezzo espressivo, perché la scelta di una voce fuori campo (radio)?

La voce è corpo, passiva, attiva oppure inerte è espressione emanata dal corpo. la scelta di una voce fuori campo (radio) perché si parla di Drammaturgia Contemporanea.


Perché far rappresentare Michelangelo Buonarroti da attori diversi nelle diverse performance?

Michelangelo as himself “- Corpus” è un nato e costruito per la piazza della Rocca, un luogo pubblico aperto al passaggio delle macchine e alle persone dominata dalla fontana medioevale. Le altre tre azioni che prendono sempre lo stesso titolo sono state realizzate presso la ex Chiesa di Santa Maria della Salute. Il progetto è stato un cross over di rimandi e citazioni che riprendono il dialogo il rinascimento ma non più rappresentati dagli stessi artisti, i protagonisti volutamente anonimi dovevano focalizzare l'attenzione su Michelangelo e sul significato dell'artista attraverso il testo drammaturgico recitato. Un dialogo tra testo recitato live e Il testo drammatizzato meccanicizzato registrato dalla stessa voce dell'autore “Gian Maria Cervo”, per dare risalto, enfasi alla parola non solo recitata, focalizzando l'attenzione sul testo.

Progetti futuri?

In corso ho una mostra Personale i Fiori del mare a cura del Critico Marcello Carriero. Per il futuro è in programma il primo Festival della Performance Nomade Itinerante “Ginnastica della Visione”. Fino al 4 ottobre partecipo al programma d'Arte BoCS Residenza Artistica Cosenza 2015 con la cura Alberto Dambruoso direttore artistico de I Martedì Critici. Il 6 Ottobre ho un solo show presso lo spazio Disambigua art-space, con il progetto di residenza “Indagine eco-performativa” che si svolgerà contemporaneamente presso PACA_ Proyectos Artisticos Casa Antonino, a Gijón, Spagna.


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(Martedì 22 Settembre 2015)


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