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King Kong fa a pezzi “il cuore di tenebra”

Kong - Skull Island

Apocalypse Now con mostri giganteschi


di Roberto Leggio


C'è qualcosa di “inimmaginabile” in un isola nel mezzo del Pacifico, coperta di nubi perenni. Lo scoprono subito due aviatori durante uno scontro aereo durante la seconda guerra mondiale. Trenta anni dopo, mentre è in corso la guerra del Vietnam in via di “smaltimento”, due scienziati del progetto Monarch (che indagano su forme mostruose di vita animale) che potrebbero invadere la Terra) convincono Washington a finanziare una missione segreta con l'apporto di soldati ed elicotteri. Giunti sul luogo assieme ad una fotoreporter e un avventuriero, scoprono ben presto che quella landa misteriosa è popolata da creature che potrebbero invadere la Terra. A regnare quell'Eden inesplorato é Kong, gigantesco gorilla che venerato come dio è deciso a difendere a tutti i costi quel paradiso primordiale innescando una lotta senza quartiere tra l'uomo e la natura.


In una terra dimenticata dal Tempo, il nuovo Kong (non più King, ma vero Re) non viene abbattuto dall'aviazione, ma resta in piedi fiero di abbattere gli elicotteri pieni di soldati come se fossero zanzare fastidiose. Così lo scimmione non è più la bestia meraviglia del mondo da mostrare in catene al pubblico. E' più che altro il guardiano di una terra nebbiosa, dove la minaccia è pseudorettile che vive nel sottosuolo. Metafora, dell'animo umano che distrugge la natura per puro tornaconto? No. Tutt'altro. Serve a preservare e cambiare totalmente prospettiva ad un mito inventato negli anni '30 da Edgar Wallace, giornalista e scrittore di gialli, che su suggerimento di Merrian C. Cooper; visionario regista e produttore agli albori di Hollywood, creò (o rigenerò) l'archetipo della Bella e la Bestia e la sopraffazione dell'uomo sulla natura e sulla sua bellezza selvaggia. Oggi, dopo tre versioni e varianti, Kong è lo scudo nei confronti della cupidigia, della devastazione tout court e della guerra in generale. Reboot, crossover dei suoi predecessori, coglie nell'ipotetica teoria della Terra Cava, la sorgente dei mostruosi animali mai visti da occhi umani, così da riscrivere la natura di Kong e del suo esistere. In questa maniera non è attratto dalla Bella (che tra l'altro in questo film propriamente non è), ma difende gli oppressi, una tribù di indigeni terrorizzata e decimata da esseri ferocissimi di origine Giurassica che gli hanno sterminato la famiglia. Lo scontro è in primis tra lo scimmione e queste fantastiche creature, un equilibrio forse millenario, finché non arriva l'uomo, forse più rapace dei mostri. Gli esseri umani sono soldati, provenienti dai campi di battaglia del Vietnam. Gente armatissima, che aspetta di tornare a casa dopo l'annuncio di Richard Nixon di un ritiro immediato dopo una pensante sconfitta. Va da se che nel manipolo di morituri ci sia il colonnello cazzuto che ucciderebbe qualsiasi “anomalia” a colpi di Napalm, una giornalista che potrebbe realizzare lo scoop della vita, un cacciatore-avventuriero inglese che fa davvero poco e un “reduce” della seconda guerra mondiale precipitato sull'isola dopo uno scontro a fuoco con un aviatore giapponese. Gli elementi sono molti. Gli spunti, anche. Ma il film gira attorno ad una trama fin troppo semplicistica ma spettacolarmente scoppiettante. Il regista Jordan Vogt-Roberts non fa mistero di attenersi agli stilemi da film di serie B e sguazza con piacere in quest'opera che, per fortuna, non si prende mai sul serio. Prendendo spunti da cinema anni '70 ed il cinema “strabiliante” anni '30, confeziona una sorta di Apocalypse Now con mostri, dove gli effetti speciali irrompono sulla scena auto-ironizzando il mito che si vuole aggiornare. Kong è il più grande di tutti quelli che l'hanno preceduto. É anche il più arrabbiato, ma anche forse il più umano... e magari anche più buono. Ed è giusto così. Perché per una volta, con violenza e appagata brutalità, si rivolta contro la civiltà civile. Quella delle armi e dei grattacieli. Quella che della natura non ha rispetto.

Giudizio **



(Giovedì 9 Marzo 2017)


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