.


Recensioni Festival Eventi Sipario Home video Ciak si gira Interviste CineGossip Gadget e bazar Archivio
lato sinistro centro

Home Sipario      Stampa questa pagina  Invia questa pagina  Zoom: apri la pagina in una nuova finestra


Maria Stuarda di Donizzetti

Duello fra regine

Opera di Roma fino al 4 aprile


di Mario Dal Bello


Alla prove le due primedonne litigarono con tale furia che una finì a letto. Cosa non succedeva nel 1834 a Napoli per Maria Stuarda di Donizetti e cosa non succede oggi sui set cinematografici!. Litigano pure con parole all’epoca censurabili “vil bastarda, meretrice oscena”… Maria ed Elisabetta, cugine e regine rivali di Scozia e Inghilterra, nei due atti ora al Teatro dell’Opera di Roma fino al 4 aprile.
A Donizetti le storie dei Tudor piacevano e dopo Anna Bolena del 1830 affrontò la Stuarda, seguendo con una certa libertà il dramma omonimo di Schiller. Naturalmente tutto è centrato sul contrasto politico e caratteriale fra le due donne, ma non manca l’oggetto del desiderio di ciascuna, ossia il conte di Leicester, amato dalle due. Purtroppo, egli propende, romanticamente, per la Stuarda suscitando l’ira gelosa di Elisabetta e facendo scattare scintille vocali nel finale drammatico del primo atto (qui Donizetti è drammaturgo grande quanto Verdi), dopo gli insulti fra le due regine senza risparmio né di parole né di impennate virtuosistiche.



Finirà come spesso nell’opera romantica con il supplizio di Stuarda e il cinismo di Elisabetta. Donizetti regala un finale d’atto di tale bellezza, di tanta poesia e sentimento, che ascoltando l’aria della Stuarda - una scena di semifollia o follia estatica – ci sembra di trovarci non di fronte ad una morte, ma oltre la stessa morte. L’ispirazione è altissima: canto,orchestra e coro si armonizzano in quella pietas tipica di Donizetti che solleva il dolore della donna nella dimensione universale dove ogni lacrima trova conforto. A fatica Verdi raggiungerà una simile bellezza, solo Bellini può stare alla pari col Bergamasco.
Nella rappresentazione romana, molto dignitosa e onesta, ci si è affidati alla bacchetta sicura di Paolo Arrivabeni, abile nel colorire l’orchestra (i legni in particolare) e nel seguire il canto, grazie anche alla regia minimalista di Andrea De Rosa ed alle scene misurate, ambientate a Westminster, di Sergio Tramonti.
Quanto al cast spiccano Carmela Remigio come una Elisabetta tremenda per verità scenica e bellissima nel canto, mentre la giovane Roberta Mantegna è una Stuarda dal timbro cristallino, abile nel canto virtuoso e di notevole presenza scenica.
Spettacolo sobrio che lascia gustare una musica splendida. Da non perdere.



(Venerdì 31 Marzo 2017)


Home Sipario      Stampa questa pagina  Invia questa pagina  Zoom: apri la pagina in una nuova finestra

lato destro