 Come la storia di Nanni Moretti Quando il medico non cura Episodio di vissuta malasanità
di Oriana Maerini  L’ha già fatto Nanni Moretti nell’episodio “Medici” nel film “Caro Diario raccontando la sua odissea di malato. Più modestamente provo anch’io a denunciare l’atteggiamento “disumano”e antiprofessionale di un medico nei confronti di un malato riportando un’esperienza di vita vissuta.
-------------------------------------------------------------------- In memoria di mio padre Enzo. ----------------------------------------------------------------------
Dopo un’infausta prognosi di carcinoma polmonare decido, pensando che sia l’ospedale più adatto, di ricoverare mio padre presso il Forlanini di Roma, una struttura specializzata nella cura delle malattie polmonari. Dopo un giorno mi accorgo che fra i farmaci somministrati al paziente c’è anche un potente analgesico che gli provoca sonnolenza. Chiedo spiegazioni all’infermiere del perché di quella medicina visto che mio padre non accusa alcun dolore. Vengo indirizzata, per la spiegazione alla dottoressa che ha preso in cura il paziente. Rivolgo, quindi, la medesima domanda ad una distinta signora in camice bianco che mi viene indicata. Lei, in tono alterato così risponde: “Cosa ne sa lei se il malato sente o non sente dolore! Sono io il medico e decido io la cura”. Spiego gentilmente che sono sicurissima che mio padre non accusa alcun dolore. Gli sono vicina quasi tutto il giorno e conosco i suoi sintomi. Questa è la risposta che ottengo in seguito alla mia affermazione: “Ma se suo padre non sa neppure rispondere! Lo vede che è tonto! Magari ha già la metastasi al cervello”. A questo punto rispondo che mio padre non è “tonto”, ma semmai spaventato di essere ricoverato in una struttura ospedaliera, avendo intuito che ha il cancro, e che non deve permettersi di offendere un malato. Inviperita da tale atteggiamento mi precipito nella stanza del primario per raccontargli l’accaduto e chiedere provvedimenti nei confronti di un atteggiamento così profondamente antiprofessionale. L’uomo mi guarda serafico, si toglie gli occhiali da presbite ed esclama con tono di esortazione: “Signora la prego, mi faccia una bella denuncia! Questa è una pazza raccomandata che non riesco a cacciare dal reparto! Faccio subito sospendere il farmaco a suo padre”.
(Mercoledì 3 Agosto 2005)
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