 Un documentario del cileno Patricio Guzman Salvador Allende Il socialista che fu eletto presidente
di Piero Nussio Due medici hanno tentato di curare, nell’ultimo quarto del novecento, i mali endemici dell’America Latina. Due laureati in medicina hanno tentato di curare quei virus che si chiamano dittature militari, povertà assoluta, malattie, mancanza di cibo e lavoro, strapotere delle multinazionali, furto delle materie prime e dei prodotti agricoli, corruzione diffusa, distruzione dell’ambiente e delle civiltà. I due dottori erano Ernesto Guevara, argentino, detto “el Che” e Salvador Allende, cileno, detto “el Chicho”. Uno dei due dottori, el Che Guevara, si è presto deciso per le maniere forti e, abiurando il giuramento di Ippocrate, ha stabilito che l’unica maniera per contrastare i gringos (americani delle multinazionali) e i dueños (latifondisti locali) era quella di salire alla macchia con le armi in pugno ed iniziare una guerriglia. Lo ha fatto con successo, insieme a Fidel Castro sulle sierras di Cuba, lo ha fatto con molto meno successo, da solo, sugli altipiani della Bolivia. È rimasto nel cuore e nei ricordi di tutti. L’altro laureato in medicina è un personaggio molto meno romantico, anche se pure lui era molto amato dalle donne. Il medico e socialista cileno Salvador Allende non ha mai rinnegato il giuramento di Ippocrate perchè ha fatto tutto quanto in suo potere per salvare la vita degli altri e non ha mai causato, né direttamente né indirettamente la morte di alcuno. Ha preso il potere tramite libere e democratiche elezioni, unico in America Latina, e per molto tempo il solo socialista al mondo che fosse diventato capo di una nazione. Ha perso il potere non perchè fosse scaduto il suo mandato, ma perchè i generali dell’esercito agli ordini diretti della CIA e del presidente USA Richard Nixon hanno assalito il palazzo presidenziale e l’hanno costretto al suicidio. Uno dei meriti del documentario di Patricio Guzman “Salvador Allende” è che, tramite un’intervista in video e voce all’ambasciatore USA in Cile di quel tempo, questa informazione ci viene fornita –dopo tante polemiche e smentite- dalla viva voce della fonte più autorevole.

Salvador Allende La storia è galantuomo, nonostante tutto. Il macellaio Augusto Pinochet è finalmente sotto processo in Cile, il losco imbroglione Richard Nixon (gli americani lo soprannominarono Tricky Dick) fu costretto a dimettersi da Presidente per non andare sotto processo per il Watergate. E la luminosa figura di Salvador Allende riprende la considerazione storica che ha sempre meritato. Con una sola azione di cui può rimproverarsi: il suicidio. L’unica volta che il medico non ha curato è stata con se stesso. E se avesse preso cura di sé, credo ne avrebbe giovato lui e molti suoi compatrioti.
Il documentario di Patricio Guzman è difficile da giudicare dal punto di vista cinematografico, vista l’importanza dei temi trattati. Ma alcuni meriti gli sono innegabili: l’uso di solo materiale originale (senza aggiunte, interpolazioni o ricostruzioni); la cura e l’attenzione nel mostrare il processo democratico che Allende ha seguito e difeso strenuamente (anche nei momenti più drammatici); l’importanza delle dichiarazioni raccolte dall’ambasciatore USA (confesso, ma non pentito). Ed è innegabile anche qualche piccolo demerito: un po’ troppo didascalismo, un po’ trascurati i riflessi e le reazioni all’estero. Specie in Europa.

Salvador Allende
(Venerdì 2 Settembre 2005)
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