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Dal cinema al teatro

La gatta sul tetto che scotta

Mariangela D'Abbraccio nel ruolo che fu di Elizabeth Taylor



La precisa e rigorosa scrittura di Tennesse Williams è l'elemento che più riesce a contenere la forma del racconto: egli infatti si è imposto come l’autore più rappresentato non soltanto nei teatri internazionali, ma soprattutto il più presente nelle trasposizioni proposte al cinema.

Di quasi tutte le opere da lui scritte tra il 1945 e il 1962, è infatti stato realizzato un lungometraggio: de La gatta, scritta nel 1955, fu realizzato un film di Richard Brooks nel 1958, forse il più conosciuto dalle platee di tutto il mondo, avendo conquistato 6 nominations e avendo raccontato quei personaggi che Williams aveva tanto precisamente tratteggiato.
In particolare le donne, ferine e sensuali, impongono personalità furenti nel fondamentale bisogno di comunicare e di “essere” per gli altri. Contemporaneamente, la solitudine degli uomini li attanaglia, rendendoli moderni nel loro rispecchiarsi esibito ed estremo fino alla morte.

Il successo del film è anche da attribuire a due mostri sacri:Paul Newman ed Elizabeth Taylor interpretarono magnificamente il ruolo dei due coniugi in crisi raccontati da Tennessee Williams.

Non sarà facile, quindi, per gli attori che oggi ripropongono a teatro (dal 18 ottobre al Quirino di Roma) la celeberrima commedia eguagliare o superare l'interpretazione di queste due icone cinematografiche rimaste nel cuore di tutti i cinefili.

Questa volta sarà Mariangela D’Abbraccio a doversi cimentare con il tema dell’incomunicabilità nella famiglia, del pregiudizio, del mal di vivere, dell’omosessualità come istinto da reprimere ed infine della malattia che abbrevia il tempo per confrontarsi e conoscersi. Maggie la gatta all’interno di questa storia, morbida e graffiante, è l’emblema di una femminilità esplosiva, seducente che per quanto attraversi un cambiamento epocale, nel quale, la donna va affermando una personalità che cerca con l’altro sesso confronto e parità intellettuale, resiste e incassa, lottando per salvare il suo matrimonio.

Accanto all’attrice capace di arricchire il personaggio con particolare talento, temperamento e carisma, un fascinoso Brick interpretato da Paolo Giovannucci, al quale fanno da contraltare il padre di Luigi Diberti e la madre di Isa Barzizza che insieme contribuiscono alla fusione di un realismo violento, spesso brutale e provocatorio, con struggimenti patetici, quasi romantici e non di rado morbosi.

La rielaborazione di Giorgio Albertazzi e la scena di Alessandro Chiti, schierano complici la potenza della parola e le geometrie dei percorsi, degli spazi, e dei silenzi.


La Gatta sul tetto che scotta
di Tenessee Williams

traduzione di Gerardo Guerrieri
rielaborazione di Giorgio Albertazzi
con Mariangela D'Abbraccio Maggie, Isa Barzizza Madre, Paolo Giovannucci Brick, Luigi Diberti Padre
e con Antonio Fazzini Gooper, fratello di Brick, Maurizia Grossi Mae, moglie di Gooper, Francesco Tavassi Dottor Baugh
regia Francesco Tavassi
luci Luigi Ascione
scene Alessandro Chiti
costumi Mariarosaria Donadio
organizzazione generale Mariangela De Riccardis

TEATRO QUIRINO di Roma
dal 18 ottobre al 6 novembre 2005



(Domenica 16 Ottobre 2005)


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