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Un innovatore del cinema

Il cinema di Harold Pinter

Riscoprirlo in occasione del Premio Nobel


di Pino Moroni


Chi ha avuto il privilegio di vivere gli anni 60/70, ha fatto anche un po’ di strada con Harold Pinter, premio Nobel per la letteratura 2005.
Pinter è fondamentalmente un drammaturgo inglese, ma è anche bravo a ridurre romanzi e testi teatrali (anche i propri) in solide sceneggiature cinematografiche, ed in questo ha notevolmente contribuito al rinnovamento del cinema inglese ed europeo.
Negli anni 60/70 il cinema stava vivendo uno dei suoi momenti d'oro. In Francia con la "nouvelle vague" in Italia con la "commedia all'italiana", in America con i film "on the road" o “new cinema”, in Inghilterra con i film del new cinema inglese, nato dalla corrente degli arrabbiati.

In questo contesto Pinter riesce a mettere a punto delle sceneggiature che rivelano in profondità le inquietudini esistenziali del momento, con uno studio particolare sul perverso esercizio del potere che attraversa tutte le classi sociali, da quella nobile aristocratica ancora vittoriana, alla media borghesia acculturata fino ad arrivare a quella dei servi (che servi non vogliono più essere).
Il motivo dominante nella produzione di Pinter è il senso di decadenza delle varie società o stili di vita o mode sociali che hanno caratterizzato il XX secolo e soprattutto la perdita progressiva per tutte le classi ed età della ragione, la prevalenza dei valori formali, fatti di riti raffinati e cliché della cultura e attraverso la disgregazione delle molteplici verità, il raggiungimento del vuoto cosmico di cui è pervasala la nostra epoca.

Fin qui si possono apprezzare le sue migliori idee metabolizzate dal teatro.
Con le sue assidue frequentazioni cinematografiche, Pinter scopre le enormi possibilità espressive di questa arte e si ritrova ad usarla con forte creatività.
Negli anni '80 darà un grande contributo all'uso ripetuto del flashback, ai meccanismi raffinati ed intellettuali del cinema nel cinema, alla frammentazione della verità, all'intreccio di storie tra realtà e finzione, di cui si è fatto ormai un terribile abuso ("esistenza inautentica" di Heiddeger) nelle ultime generazioni, prima dei film dell'orrore e di fantascienza (storie fuori della realtà) e poi nei reality show e nelle fiction televisive.

Il drammaturgo inglese ha vinto il Nobel per la letteratura 2005
Il Nobel ad Harold Pinter
Un premio anche per il suo cinema
Il mondo del cinema può essere particolarmente fiero di questo premio, perchè Harold Pinter vi si è sempre dedicato con grande impegno.


I migliori film

Il servo
(The Servant, regia di Joseph Losey, GB 1963)

Tratto dal romanzo di Robin Maugham, fu un film che fece scandalo per la trattazione di un raffinato plagio, messo in atto da un luciferino maggiordomo (Dirk Bogarde) aiutato da una splendida amante (Sarah Miles) nei confronti di un nobile dandy decadente interpretato dal fantastico James Fox, capostipite della stirpe degli attori Fox.

L’incidente
(Accident, regia di Joseph Losey, GB 1967)

Film di Losey, regista impegnato e grande professionista del cinema inglese: un professore universitario (Dirk Bogarde) approfitta di un’allieva (Jacqueline Sassard) in stato di shock per l’incidente in cui muore il suo ragazzo (Michael York nella sua prima interpretazione). Altro scandalo per la critica ad un mondo accedemico e culturale che si ripiega, come tutte le classi dirigenti, nelle formalità che regolano la vita quotidiana e lavorativa, senza più slanci e creaticvità.

Messaggero d’amore
(The Go-Between, regia di Joseph Losey, GB 1970)

Da “L’età incerta” di P. L. Hartley, palma d’oro a Cannes 1971: un adolescente (Dominic Guard) diventa il corriere delle lettere d’amore fra un’aristocratica (Julie Christie) ed un fattore (Alan Bates). Analisi feconda delle differenze di classe, che si incontrano in una storia d’amore e che portano alla rovina i due amanti. In una ambientazione agreste regolata dal solito formalismo della società vittoriana.

Gli ultimi fuochi
(The Last Tycoon, regia di Elia Kazan, USA 1976)

Pinter arriva in America e prepara una sceneggiatura tratta da un romanzo di Francis Scott Fitzgerald, ispirato alla vita del giovane manager della MGM Irvin Thalberg. È stata l’ultima regia di Kazan, che aveva sostituito Mike Nichols, in un momento di crisi dopo i suoi film migliori. Un produttore (Robert De Niro) incontra una sconosciuta che gli ricorda la moglie morta, e se ne innamora. È un film che parla della lenta autodistruzione di un uomo creativo, nel mondo alienato ed alienante di Hollywood, nel momento in cui (fine anni ’70) sta perdendo il meglio di sé, attori, sceneggiatori, maestranze e produttori, in un lento declino. Piena di simbolismo la scena in cui l’interprete va verso gli enormi capannoni dei teatri di posa ed entrandovi ne viene inghiottito.

La donna del tenente francese
(The French Lieutenant's Woman, regia di Karel Reisz, GB 1981)

Tratto dal romanzo di John Fowles ed ambientato durante le riprese di un film: la pellicola tratta di una tormentata storia d’amore nell’Inghilterra vittoriana, ma la storia d’amore riguarda i due attori protagonisti (Meryl Streep e Jeremy Irons) anche nella realtà. Un originale montaggio incrociato rende il film estremamente intrigante.


Tradimenti
(Betrayal, regia di David Hugh Jones, GB 1983)

Dalla piece teatrale dello stesso Pinter, è la storia del solito triangolo, ma ravvivata da sei flashback, che svelano la moltiplicazioni della verità, di cui lo stesso Pinter è maestro.


L’amico ritrovato
(Reunion, regia di Jerry Schatzberg, Germania/Francia/GB 1989)

Dal libro di Fred Ulhman, l’incontro di due adolescenti negli anni ’30, uniti dall’amicizia, ma di razza e censo diversi: alta società tedesca e commercianti ebrei. Funzionale per l’inquadramento storico l’uso del flashback, con l’invenzione di un presente in cui Jason Robards, ebreo scappato in America, torna dopo cinquanta anni in Germania e scopre che il suo grande amico dell’alta società è morto, giustiziato per aver fatto parte della fallita congiura contro Hitler.



(Martedì 18 Ottobre 2005)


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