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Melissa P ed Harry Potter, mescolati

Le inquietudini degli adolescenti

Una provocazione


di Piero Nussio


La multisala ci portano a mescolare, almeno in testa, le cose più incongrue.
Mai avrei pensato di accomunare due film che sembrano così lontani fra loro come Melissa P. ed Harry Potter e il calice di fuoco.
Cosa li accomuna, oltre la logistica che li ha fatti uscire entrambi a fine novembre, e spesso li avvicina in sale confinanti dello stesso cinema?
Gli esperti di marketing esprimono con la parola “target”, bersaglio, il pubblico di riferimento di un prodotto. E allora, il target di Melissa P. sono le ragazze, forse in specifico le teenager di seconda fascia (16-19 anni), mentre quello di Harry Potter sono i ragazzi, e un po’ più giovani, una fascia fra i 12 e i 16 anni. Non è la stessa cosa, certo, ma i due gruppi non sono poi così abissalmente distanti.
E nemmeno i contenuti dei due film, ad una seconda riflessione.
Perché, di primo acchito, niente sembra essere più lontano: avventure fanciullesche in Harry Potter, sesso estremo e perverso in Melissa P.

Inquietudini: Melissa


Ma non bisogna mai fidarsi del primo acchito: le avventure fanciullesche del maghetto nascondono parecchie inquietudini, il sesso estremo e perverso di Melissa P. ha risvolti più fanciulleschi di quanto appaia al primo sguardo.
È un paragone azzardato, ma vediamo un po’ nel dettaglio, senza farci fuorviare dalle apparenze. In Melissa, dietro al comportamento della ragazzina c’è anche una famiglia allo sbando: padre fisicamente assente, madre persa dietro una massa di scempiaggini, in conflitto con una nonna che ha vissuto una vita libera ed applicato la teoria dei “cento colpi di spazzola”. Harry Potter è più melodrammatico: come nei sani romanzi d’appendice è adottato e maltrattato da una famiglia da cui si può soltanto sfuggire.
E come reagiscono questi adolescenti? Harry Potter recandosi ad Hogwarts, luogo inesistente, ad imparare le arti della magia che lo renderanno capace dei prodigi più mirabolanti. Melissa P. adotta un’altra specie di magia, quella che le permette di dominare con i suoi mezzi fisici quel mondo maschile che la terrorizza.
Cero non è il sesso esasperato la risposta ai bisogni d’affetto che ciascuno di noi alimenta nelle sue pieghe più segrete, ma non venite a dirmi che la magia e le arti oscure siano una risposta migliore...
D’altronde sono proprio queste le due risposte che sembrano venire abitualmente dalla fonte oggi più autorevole, sua maestà onnipresente la televisione.

Inquietudini: Harry Potter


“Sesso e mistero”, come diceva una vecchia barzelletta. Cos’altro trovate nei canali televisivi, se non sesso –parlato- insieme ad un po’ di nudità di fondoschiena? Sesso estremo, sesso di gruppo, sesso violento, stupri di gruppo, pornostar che fanno lezione. Mica del normale, solare, tranquillo rapporto umano. E poi gruppi di adolescenti che parlano delle loro esperienze a ruota libera, con alcol e cocaina in libera chiacchiera dopo una certa ora. Come il film Melissa P., d’altronde. Poche le immagini, e tutto sommato poco esplicite. Ma la storia non ha limiti: comincia non una “fellatio” a freddo, poi sesso a tre, e così via. Manca alcol e droga, ma quella sembra essere comunque abitudine acquisita, se no uno in discoteca che ci va a fare?
Il “mistero” è l’altra cosa che si vende meglio, sul mercato dell’intrattenimento: le trasmissioni televisive sono tutte sul paranormale e soprannaturale. La magia è oramai un’ovvietà, si va dal mago pure per smettere di fumare. Filtri d’amore sulle reti locali, insieme ai numeri per vincere ai giochi. E al cinema, l’horror e il paranormale in tutte le salse, pure nei pupazzi animati de La sposa cadavere. La scienza e la tecnologia sono solo sottospecie della “magia nera”, un DVD o il telefonino non sono il risultato di ricerca scientifica, ma qualcosa per ambientare The ring, che di sicuro era descritta in qualche documento dei templari, e che l’avevano ricevuta dagli extraterrestri tramite le piramidi egiziane... E così via, di sortilegio in sortilegio. Senza che la capacità umana sia mai messa in gioco.

Inquietudini: Harry Potter


Harry Potter studia ad Hogwarts, è vero, ma in quel clima tetro ed in quell’aria gelida non c’è alcun piacere nell’imparare, e soprattutto non c’è niente da capire.
C’è solo, come nei giochi della Settimana Enigmistica, da trovare la soluzione adatta. Quella che permette, usata subito e senza nessun uso di facoltà intellettive, di superare una delle solite prove terrorizzanti.

È proprio questa l’anima del “gotico”: il mondo è difficile, brutto, freddo e puntuto. L’uomo è terrorizzato, anche perchè non ha nessun tipo di armi con cui difendersi. Gli rimane solo la violenza bestiale, la sopraffazione dei più deboli, un gruppo di cui essere il capo. E se non basta, ci sono i filtri e le pozioni magiche. Però non chiamatele pozioni magiche: chiamatele alcol, extasy, eroina, cocaina. Che così ci capiamo meglio.
Per le donne è lo stesso. A che è servito il femminismo o la parità dei ruoli? No, le donne non devono sforzarsi di essere capaci, hanno altre armi per farsi valere. E Melissa P. le guida lungo la strada luminosa, succhiando un frullato con tutte le necessarie allusioni.

Inquietudini: Melissa


Il cinema, il fenomeno globale che porta al successo o alla scomparsa un genere, può rivelarsi molto utile per capire il presente e immaginare dove stia andando il futuro. Sono scomparsi il western, i film di guerra e quelli di violenza pura, ed anche i thriller sono i fase calante. Sono finiti i porno-soft, le sale a luci rosse, ed anche le commedie scollacciate di Edwige Fenech. E non possiamo che esserne felici.
Ma altri contenuti, altrettanto deleteri, sembrano affacciarsi all’orizzonte. Forse queste sono solo esagerazioni, nate dall’aver accostato due film troppo diversi fra di loro. Ma forse varrà la pena di prestare anche un po’ d’attenzione alle inquietudini degli adolescenti...

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(Martedì 29 Novembre 2005)


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