 I segreti di Brokeback Mountain Le verità nascoste degli anni ‘60 Mezzo secolo di cinema della provincia USA
di Pino Moroni Rivedendo i film americani degli anni ’60, da Scandalo al sole (Delmer Daves 1959), A casa dopo l’uragano (Vincent Minnelli 1960), Dalla terrazza (Mark Robson 1960), Ritorno a Peyton Place (Josè Ferrer 1961) alla sophisticated commedy di Rock Hudson e Doris Day (Il letto racconta di Michael Gordon 1959, Amore ritorna di Delbert Mann 1961), ci si accorge che il modello americano da mostrare al mondo doveva essere quello di una provincia ricca di case moderne, con elettrodomestici, lavori nobili e gente felice.

A casa dopo l’uragano Nei decenni successivi, con il cinema new wave, l’underground e quello dei registi indipendenti, ma anche con i film più commerciali di John Huston, Martin Scorsese e Francis Ford Coppola, si è cercato di raccontare la verità su quella provincia americana, in evoluzione, simbolo da sempre del benessere, piena di “casette banche”, di macchinoni e giardini ove fare il barbecue.
Negli ultimi anni questa provincia è stata raccontata da Sam Mendes con “American Beauty” (2003) e da Ang Lee con “Tempesta di ghiaccio” (1997), evidenziando l’atmosfera falsa e immorale di quel mondo.
Lo stesso regista Ang Lee, con uno dei suoi lucidi e sgradevoli ritratti, è ora tornato a svelare le verità nascoste dei “favolosi anni ‘60” con I segreti di Brokeback Mointain.

Tempesta di ghiaccio Come da tutti evidenziato, con questo film viene ridimensionato il mito della frontiera, del selvaggio West e dei rudi cowboy, sostituiti dalla fragilità umana di due personaggi solitari, tristi e sessualmente incerti, se non deviati. Niente più di eroico e di mitico. Dopo una transumanza e una pastura di mandrie di pecore (sic!), con pasti fatti di fagioli in scatola e notti in cui per combattere il freddo c’è da farsi calore con l’amore, il regista Ang Lee segue lo scorrere della vita dei due protagonisti nella provincia americana anni ’60. Ennis Del Mar (Heath Ledger) continua, imbrutendosi, a fare il guardiano di mandrie. Si sposa una poveraccia che fa vivere in una sorta di capanna nel deserto e poi in un piccolo villaggio western. La trascura, si separano e non potrà nemmeno ospitare nella sua roulotte una delle due figlie quando la moglie, risposata con il vuoto proprietario di un emporio, avrà un nuovo figlio. Si riscatterà quando decide, con orgoglio, di essere presente al matrimonio della figlia con un operaio di pozzi petroliferi, e quando va a trovare i genitori dell’amico, in una fattoria decrepita e in fallimento, dove lo stesso amico sognava di convivere con lui. Jack Twist (Jake Gyllenhaal), l’amico di Ennis Del Mar, dopo aver partecipato a tristi rodei con miseri premi, si sposa con la figlia di un venditore di macchine agricole, una donna con la sola voglia di far dollari che lo relega ben presto al ruolo di Signor Nessuno.

I segreti di Brokeback Mountain Con due vite così fallimentari, i due amici-amanti torneranno ogni tanto alle montagne di Brokeback per riassaporare la giovinezza e per ritrovare il loro amore in un mondo selvaggio e “incontaminato”. Ma la loro realtà quotidiana e fatta, oltre che di lavori umilianti, solo di tempo libero in saloon con musica country, facce da vecchi pionieri e birra a fiumi, bellone e belloni. Anche il loro rapporto declina in nascenti rancori, finchè Jack non muore, o viene ucciso, in quanto gay.
Il merito di Ang Lee, straniero nel mondo americano come Wim Wenders o Peter Weir, è quello di raccontare l’America svuotando le storie ed i luoghi dei miti e dei cliché dei film hollywoodiani (Il grande paese di William Wyler 1958, e Il gigante di George Stevens 1957), ricavando da storie minimaliste l’universale del vuoto esistenziale che invece accompagna da sempre la società americana (Broken flowers di Jim Jarmush 2005).

Il grande paese
(Martedì 14 Febbraio 2006)
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