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Un libro di Claudio Gaetani

Il cinema e la Shoah

Edito da Le Mani


di Oriana Maerini


Il critico cinematografico Claudio Gaetani con questo interessante volume ha colmato un vuoto: quello che riguardava l’analisi del rapporto che lega il cinema alla Shoah. Un legame non sempre facile perché per anni si è ritenuto che forse sconveniente nonché immorale, tentare di descrivere l’inimmaginabile tragedia dell’olocausto. Critici, storici e sopravvissuti al genocidio consideravano semplicistica, se non addirittura offensiva, qualsiasi rappresentazione cinematografica della tragedia. Ma nell’era mediatica il cinema ha vinto la sua battaglia di rappresentazione anche nei confronti di un argomento così scabroso e oggi rappresentare la Shoah sul grande schermo non è considerato più un tabù.

Il lavoro di Gaetani è stato molto minuzioso e paziente. Lo scrittore ha intrapreso una grande e minuziosa ricerca su tutti i film (noti e meno noti) che sono stati realizzati sull’argomento ed ha presentato i diversi approcci cinematografici riflettendo criticamente sul loro senso e sulla loro evoluzione. L’opera è divisa in quattro capitoli seguendo una linea di demarcazione a sfondo storico-geografico delle singole produzioni. L’autore ci spiega, a partire dalla struttura del libro, che la visione del cinema europeo sull’olocausto è molto diversa, infatti, dalla rappresentazione made in Usa. Così il primo e il terzo capitolo analizzano solo la produzione americana puntando l’indice sul fatto che ci sono voluti trent’anni prima che Hollywood riuscisse a rappresentare in maniera compiuta un campo di concentramento. E’ solo a partire dagli anni 70 che, grazie alla miniserie Olocausto, che l’opinione pubblica ed i media d’oltreoceano si interessano alla shoah. Secondo l’autore una delle più curiose ed innovative visioni dell’olocausto è quella proposta da John Landis nel film ad episodi “Ai confini della realtà- The Twilight Zone- the movie” del 1983 dove il regista tratta un plot originale scritto di suo pugno. Ma la grande lezione di cinema sull’argomento di Hollywood viene nel 1993 ad opera di Spielberg con “Schindler’s List. Questo diventerà ben presto il film per antonomasia sulla Shoa perché riesce nell’intento di far vivere direttamente allo spettatore il dramma dell’olocausto. Secondo Gaetani da questa pellicola nasce una nuova base di partenza per una nuova generazione di visioni sulla Shoah.
Il cinema e la Shoah è un volume prezioso per tutti i cinefili e storici del cinema anche per l’accuratezza della bibliografia, della filmografia e per gli interventi raccolti dall’autore. Oltre a una prefazione di Moni Ovadia, il libro contiene, infatti, anche interviste a diversi registi (Francesco Rosi, Paul Mazursky, Andrzej Brzozowsky) e al responsabile del Centro di Documentazione Ebraica (CDEC) di Milano, Marcello Pezzetti.


Il cinema e la Shoah
Le Mani editore
Pagg. 200. ill. b/n. - € 12,00






(Lunedì 6 Marzo 2006)


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