 Tre grandi attori per un corto molto professionale Il Naso Comicità in salsa surreale
di Oriana Maerini Visto in un'assolata domenica elettorale, nell'ambito della rassegna Cinematic Brunch del Supperclub di Roma, il cortometraggio Il naso del regista Pietro Sussi è riuscito ad allentare la mia tensione pre-cabina elettorale.
Il piccolo fim è un prodotto molto professionale (ottimi il montaggio e la regia) che fa sorridere grazie ad una comicà surreale proposta in un'ambientazione d'epoca (anni 50). Vedendolo si capisce che il regista (che è anche autore del montaggio) ha una formazione cinematografica di tutto rispetto. Sussi si è, infatti, già cimentato con un lungometraggio ( The House of Chicken, un film vincitore di molti premi fra cui il Platinum Award del Montecarlo Film Festival dé la Comediè di Ezio Greggio.)
Il Naso racconta l’incredibile avventura di un Assessore (Leo Gullotta) che si sveglia una mattina, senza organi genitali. Il suo pene, diventato un uomo in carne ed ossa (Pino Insegno) ha preso il largo. Viene identificato dalla polizia, su un treno diretto in Olanda, e riportato al legittimo proprietario. Il dottore (Oreste Lionello) chiamato per risolvere la situazione, consiglia all’assessore di non intervenire perchè a suo giudizio si vive meglio senza. Il giorno successivo, l’Assessore, si sveglia, però, con il pene al suo posto. Felice ed entusiasta di essere tornato alla normalità, promette, a se stesso e al “suo…” di iniziare una nuova vita. Ma le promesse, si sa, durano poco…e al calar del sole il “suo…” è nuovamente scomparso di nuovo. 
Il set Dichiaratamente ispirato al genio grottesco di Gogol, Il Naso mi ha richiamato alla mente anche il libro "Io e lui" di Moravia per il rapporto di simbiosi e dialogo dell'uomo con il membro. L'imbarazzante argomento dell'assenza di pene, che potrebbe risultare pesante e noioso, e che, forse, sottintende una metafora politica, (perchè il protagonista è un assessore?) è qui trattato in modo grottesco e leggero.
Bravissimi gli attori fra i quali spicca un disperato Leo Gullotta che non si rassegna a vivere senza il suo attributo. Il corto si è conquistato numerosi riconoscimenti fra cui tre Nastri d’Argento per gli attori, il Premio speciale della giuria allo Short Film Contest e il Premio Speciale della Giuria al Fano Film Festival.

Il regista Pietro Sussi
(Giovedì 13 Aprile 2006)
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