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Ottimo sequel del primo episodio

Era Glaciale 2 - Il disgelo

Blue Sky Studios si affermano fra i "titani" dell'animazione


di Paola Galgani


Dopo il grande successo ottenuto nel 2002 da L’era Glaciale, il primo film d’animazione Fox completamente in CGI (computer genereted imagery), i realizzatori ci propongono un sequel della stessa qualità sia a livello tecnico sia generale.
Ritroviamo dunque i nostri amici, il mammut Manny, il bradipo Sid e la tigre Diego in una situazione tutt’altro che tranquilla: i ghiacci intorno a loro stanno infatti per sciogliersi e la caduta di un’immenso muro di ghiaccio provocherà una grande alluvione che sommergerà la valle in cui vivono… Manny, che ha il triste destino di essere l’ultimo mammut sulla terra, si accorge per primo del pericolo, e sente il dovere di avvisare gli altri animali. Sulla loro strada il gruppetto si imbatte in un buffo trio, due vivaci opossum ed il mammut Ellie che si crede loro sorella e si comporta come tale; i tre si uniscono al loro viaggio alla ricerca di terra stabile. La strada è lunga e si scioglie sotto i loro piedi, ed in più, con il disgelo, affiorano dalle acque degli spaventosi mostri marini simili a squali preistorici…ma l’amicizia tra i vari animali riuscirà a far superare loro le difficoltà che da soli non avrebbero potuto affrontare.


Una storia che è un’Odissea sui generis, ricca di tensione e riflessioni non banali. Battute intelligenti, personaggi ben definiti, ricchezza di situazioni, grafica superlativa: questi gli ingredienti che fanno de l’Era Glaciale 2 un sequel che non fa rimpiangere, come spesso accade, il primo film.
Si può quindi affermarche che, nel panorama dell’animazione digitale, contro la Pixar e la Dreamworks si è inserito ormai stabilmente anche il Blue Sky Studios di Chris Wedge, che non ha niente da invidiare a questi titani e che realizza una grafica raffinatissima e una notevole purezza visiva con un equilibrio che si riflette anche nei volumi dei vari protagonisti. Raffinate anche le scelte di regia: carrellate, panoramiche mozzafiato, primissimi piani dell’occhio dello pseudo-squalo stile Spielberg e persino inattesi flash-back in soggettiva del mammut Ellie, abbandonata da picola (Wedge, impegnato per dei nuovi progetti di Blue Sky, ha lasciato la regia al co-regista del primo capitolo Carlos Saldanha).


Nel primo capitolo de L’era Glaciale i personaggi erano già stati presentati con i pregi e difetti degni degli esseri umani: ora queste caratteristiche vengono riprese ed inserite in un contesto di pericolo, dove solo valori come la solidarietà, l’amicizia, il coraggio possono salvare. Il moralismo di fondo, pero’, lungi dal diventare zuccheroso, viene stemperato da dialoghi intelligenti ed originali, in particolare in quelle situazioni in cui ci aspettavamo qualcosa di piu’ scontato, ad esempio nelle scene ‘romantiche’ tra i due mammut (rispetto al primo episodio è stato ingaggiato un nuovo sceneggiatore, John Vitti).
La tensione spesso raggiunge livelli quasi insostenibili, tanto da farne un prodotto per adulti piu’ che per bambini per la costante presenza della morte ed il senso di attesa apocalittica nello scioglimento dei ghiacci. Tensione che viene abbassata puntualmente nei momenti più intensi dalla gag dello scoiattolo Scrat alla ricerca spasmodica della sua amata ghianda, che ricordano un po’ per la rapidità di movimenti e la mimica facciale quelle di Willy il Coyote, e stavolta alla fine vengono ad inserirsi in modo più integrato nelle vicende dei nostri protagonisti.
La musica, per intensità ed armonia con le immagini, ci ricorda in alcune parti Fantasia di Walt Disney. Poche incursioni canore in stile musical alleggeriscono ulteriormente la drammaticità della trama: eccezionali il balletto-rap dei bradipi che venerano Sid ed il canto gioioso degli avvoltoi in attesa di carne fresca.



giudizio: * * *



(Venerdì 21 Aprile 2006)


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