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Esce in DVD l'opera super premiata di Munzi

Saimir

In vendita, distribuito dalla 01


di Oriana Maerini


DATI TECNICI DVD
Regia: Francesco Munzi
CAST: MISHEL MANOKU, XHEVDET FERI, LAVINIA GUGLIELMAN, ANNA FERRUZZO
formato video: 1:85:1 16/9
formato audio: Dolby Digital 2.0 italiano, Dolby Digital 5.1 italiano
Sottotitoli: inglese, francese
Contenuti speciali: trailer, Backstage, Intervista al regista, Interviste a personaggi e interpreti.

Trama
Saimir, un sedicenne albanese emigrato in Italia, vive in un sobborgo del litorale laziale dove suo padre Edmond gestisce un piccolo traffico di immigrati clandestini. Tra i due c'è un legame profondo, ma anche un difficile rapporto di comunicazione.

Recensione
Saimir detiene, forse, un primato: è l'opera prima che ha vinto più premi nei festival. A cominciare dalla Menzione Speciale per la migliore regia al Festival di Venezia fino al NASTRO D’ARGENTO 2006 per il miglior regista esordiente. In mezzo ci sono decine di premi in svariati festival internazionali. Ma perchè il film piace tanto?
Sicuramente perchè è un film vero, crudo che non concede nulla al "polticamente corretto". E' un affresco quasi pasoliniano sulle condizioni di vita e la problematica di un certo gruppo di immigrati nel nostro paese (gli albanesi). Ma quello che più affascina é che un'opera di questo tipo viene da un giovane romano (Francesco Munzi), autore anche della sceneggiatura (con Serena Brugnolo e Dino Gentili), che si definisce "borghese". Un punto di vista esterno che fotografa in modo mirabile una realtà distante, forse meglio di un regista albanese. Saimir è quindi un'opera prima coraggiosa, un cinema di denuncia che colpisce allo stomaco senza attenuanti. Sequendo lo stile di Ken Loach il regista tratteggia,meticolosamente, l'ambiente sociale in cui si muove il protagonista, cogliendone le laceranti contraddizioni. Tornando alla domanda iniziale credo che quello che ha colpito (oltre il tema) tante giurie nazionali ed internazionali sia lo stile (asciutto, efficace) registico che riesce a disegnare e farci amare l'anima del giovane Saimir. Il film, proprio perchè privo di buonismo ed indulgenze verso la realtà di degrado in cui vive, riesce a cogliere la purezza dello sguardo e la speranza del gesto finale del protagonista.



(Mercoledì 24 Maggio 2006)


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