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 Al Museo Nazionale del Cinema di Torino Omaggio al regista Amos Gitai Dall'11 al 18 settembre
di red. Dall 11 al 28 settembre Il Museo Nazionale del Cinema di Torino dedica un'ampia retrospettiva regista israeliano Amos Gitai che incontrerà il pubblico al Cinema Massimo (11 settembre alle 20.30) per presentare il suo ultimo film Free Zone. La rassegna si intitola Lo spirito dell’esilio. Il cinema di Amos Gitai ed è curata da Grazia Paganelli e Alessandro Riccini Ricci. Comprende la gran parte dei film realizzati dal regista israeliano, dai suoi esordi all’ultimo News from Home/News from House con cui si conclude la trilogia “della casa” iniziata proprio con House nel 1980. La rassegna permetterà al pubblico torinese di approfondire l’opera di uno dei cineasti più interessanti del panorama contemporaneo per la ricchezza e la lucidità con cui rappresenta alcuni dei problemi fondamentali del mondo. Immigrazione, esilio, guerra, la questione mediorientale, la nascita e la storia di Israele, rappresentano alcuni dei temi attorno ai quali lo sguardo inquieto del cineasta si è concentrato nei suoi film, che spaziano tra i generi e i formati, tra sperimentazione e tradizione, ridefinendo e re-interpretando i territori del documentario e del film di finzione.

Programma delle proiezioni
Free Zone Francia/Israele/Belgio/Spagna 2005, 90’, col., v.o. sott.it. Rebecca è americana ma da alcuni mesi vive a Gerusalemme perché stava per sposarsi. Rotto il fidanzamento, si allontana a bordo di un taxi. Alla guida dell'auto c'è Hanna, una donna israeliana che è diretta in Giordania nella 'Zona Franca' per recuperare dei soldi presso alcuni 'soci' americani del marito. Rebecca vuole allontanarsi da Israele e decide di accompagnare Hanna nella sua missione. LUN 11, H. 20.30 (ingresso euro 2,50), MAR 12, H. 22.30
House Bait Israele 1980, 51’, b/n, v.o. sott.it. Il film, prodotto dalla televisione israeliana, è un lungometraggio realizzato dal regista subito dopo i suoi studi di architettura a Berkeley. House racconta la storia di una casa in costruzione a Gerusalemme, che sta sorgendo sulle rovine di una precedente casa araba. Ci lavorano operai arabi venuti dalla Cisgiordania. Lentamente si scopre che la casa era appartenuta ad una famiglia benestante araba, requisita dopo il 1948 dal governo israeliano in virtù di una legge secondo la quale se gli abitanti non si trovavano sul posto in un preciso momento, lo stato decideva di affittarla o cederla a cittadini israeliani. MAR 12, H. 17.30, MAR 20, H. 16.00
A House in Jerusalem Bait be Yerushalayim Francia/Italia/Israele, 1998, 87’, col., v.o. sott.it. Quasi vent’anni dopo House Amos Gitai torna a Gerusalemme a filmare la stessa casa che nel frattempo è cambiata e si è ingrandita. Ora vi abitano le nuove generazioni e sono arrivati nuovi inquilini. La strada in cui è situata si chiama “Dor Dor Vedorshav” che significa letteralmente “ogni generazione e i suoi maestri” oppure “ogni generazione e quelli che vogliono farne parte”. Attorno a questa doppia interpretazione è costruito il significato del film che alterna dichiarazioni e interviste dei nuovi abitanti e di chi, invece, da quella casa è stato cacciato. MAR 12, H. 18.20, MAR 20, H. 16.50
News from Home, News from House Israele 2006, 97’, col., v.o. sott.it. News from Home, News from House si ape con una scritta: “Questo film è stato girato tre volte”. Si tratta, infatti, di un viaggio nella memoria e nello spazio a partire dai film precedenti, alla ricerca di ulteriori, nuove e antiche vicende biografiche raccolte in un piccolo spazio, tra presente e passato. MAR 12, H. 20.30, MAR 20, H. 18.30
Esther Francia/Israele/Gran Bretagna/Austria/Olanda, 1985, 97’, col., v.o. sott.it. Il film si apre con la lunga scena di un banchetto animato da danzatori e saltimbanchi. Nella prima parte la progressione drammatica coincide con quella del testo, il Libro di Esther, e si concentra sulla descrizione del potere, la sua strumentalizzazione al servizio di una causa prima personale e poi tribale. Il film mostra come un popolo perseguitato diventi persecutore e come, a suo piacimento, inverta le leggi che l’hanno reso non solo schiavo ma anche umiliato. Ogni azione, puntualmente, si ripercuote contro chi l’ha originata e ogni situazione può essere soggetta ad una doppia interpretazione. MAR 13, H. 16.30, GIO 14, H. 22.15
Berlin-Jerusalem Gran Bretagna/Francia/Olanda/Italia 1989, 89’, col., v.o. sott.it. Nel 1919 a Berlino, la poetessa espressionista Else Lasker Schuler, ebrea tedesca, conduce una vita da bohémienne: senza una regolare famiglia, stravagante e sentimentalmente instabile, si aggira in abbigliamenti eccentrici fra i ritrovi eleganti e corrotti della borghesia, sempre in assillo per la salute del figlio e in continue difficoltà col proprio editore. Incontra Tania, una giovane ebrea, esaltata e attiva sionista, esule dalla Russia dove ha partecipato all'insurrezione del 1905. Tania si trova a Berlino in attesa di poter raggiungere la Palestina per partecipare alla realizzazione del primo Kibbutz. Else ne rimane affascinata, e quando le muore il figlio, e assiste alle prime irruzioni naziste nei locali frequentati da intellettuali ebrei, sogna lei pure una sua "terra promessa". Giunta in Palestina, Tania si adopera febbrilmente per la costituzione del Kibbutz, sui terreni ingrati e sassosi intorno alla città, tentando inizialmente una pacifica convivenza con gli arabi del luogo, ma ben presto alle prese con la violenza e le contraddizioni in cui Gerusalemrne si trova da secoli. MAR 13, H. 18.15, GIO 14, H. 20.30
Golem, lo spirito dell’esilio Golem – L’esprit de l’exil Francia/Italia/Germania/Olanda/Gran Bretagna 1991, 105’, col. Naomi fugge a Parigi in esilio col marito e i due figli, guidata dal Golem, la creatura d'argilla che aiuta gli esuli e i vagabondi. Ma la sorte avversa colpisce la donna, che prima perde il marito in un incidente, poi i suoi due figli, uccisi da razzisti. La donna, cacciata di casa, si rifugia presso un parente che vive nei pressi di un bosco magico. MER 13, H. 20.30, GIO 14, H. 17.00
Naissance d’un Golem Francia 1990, 60’, col., v.o. sott.it. Una serie di scene sulla creazione del Golem. Il film è la prima parte della trilogia sulla leggenda ebraica che lo riguarda, ed è realizzato mantenendo la struttura di un work in progress che si costruisce lentamente, come fossero una serie di appunti presi durante le ricerche di Amos Gitai e di Tonino Guerra, autori del soggetto. Poco alla volta il quadro cresce fino ad acquistare una sua propria vita. MER 13, H. 22.15, GIO 14, H. 18.45
Eden Francia/Israele/Italia 2001, 90’, col. Ebrei di origine americana, alla vigilia della seconda guerra mondiale, Samantha ed il marito Dov Ernst si trasferiscono in Palestina per convinzione sionista. Dov, architetto, vuole dedicare la propria vita alla costruzione di un nuovo Stato anche a costo di trascurare Samantha che, dal canto suo, fa tutto ciò che può per aiutarlo. Frattanto, anche il fratello di Samantha, Kalman, si trasferisce in Palestina con la speranza di fare affari con le terre acquistate dagli arabi. In Medio Oriente i tre convivono con ebrei di tutto il mondo: Kalkovsky è un libraio tedesco che da tempo non ha più notizie della sua famiglia. La sua convivente, Silvia, è invece una donna disgustata dalla politica britannica che vieta agli ebrei l'ingresso in Palestina. Quando in Europa scoppia la Seconda Guerra Mondiale, e giungono notizie terribili sulla sorte degli ebrei, Dov decide di arruolarsi e parte per combattere i nazisti. SAB 16 e VEN 22, H. 16.30, DOM 17, h. 22.30
Verso oriente – Kedma Francia/Israele/Italia 2002, 100’, col. Maggio 1948. Da alcuni mesi Gerusalemme è assediata dagli arabi, accampati sulle colline o asserragliati nelle roccaforti lasciate loro dagli inglesi. A bordo di una vecchia nave arrugginita, la Kedma, i sopravvissuti della Shoah giungono come immigrati clandestini nella Terra Promessa. Rosa ascolta i racconti di Roman, un superstite del ghetto di Varsavia, ranicchiata tra le braccia di Yanoush il Polacco. Menachem, un adolescente, conosce solo l'yiddish. Sulla spiaggia Moussa e la sua unità di combattenti del Palmach, l'esercito segreto degli ebrei, si preparano ad accoglierli. Non si sono resi conto che un distaccamento di soldati inglesi è pronto ad impedire lo sbarco illegale. Appena gli immigrati sbarcano, gli inglesi si precipitano ad arrestarli ma i soldati del Palmach intervengono per bloccarli. Alcuni riescono a fuggire e, dopo molte ore di marcia e dopo aver incontrato famiglie arabe in fuga davanti all'avanzata degli ebrei, arrivano in un accampamento improvvisato nei pressi di Gerusalemme e si preparano alla battaglia che verrà. SAB 16 e VEN 22, H. 18.15, DOM 17, H. 20.30
Kippur Francia/Israele/Italia 2000, 120’, col. Il 6 ottobre 1973, mentre in Israele si festeggia lo Yom Kippur, Egitto e Siria attaccato a sorpresa Israele approfittando del giorno di festa. Due amici, richiamati, su una vecchia Fiat 124 cercano di raggiungere il loro Quartier Generale ansiosi di servire e difendere il paese. Quando arrivano il loro battaglione è già partito, così passano la notte in una caserma deserta e decidono di entrare nella forza aerea. Vengono destinati ad un gruppo di soccorso aereo incaricato di raccogliere i feriti caduti durante le battaglie. Le missioni si susseguono senza tregua e quasi senza senso, descritte attraverso gli occhi dei due ragazzi che progressivamente perdono l'entusiasmo e si sentono sempre più soli. Il loro aereo viene abbattuto e loro vengono feriti. SAB 16, H. 20.20, DOM 17, H. 18.15, SAB 23, H. 16.15
Terra promessa Promised Land Israele/Gran Bretagna/Francia 2004, 90’, col. Alcune donne dell'Europa dell'Est stanno per essere vendute come schiave in Israele, destinate ad essere percosse e violentate. A capo della tratta di donne bianche c'è Anne, una donna crudele, proprietaria dell'Hostess Club, una casa chiusa. L'arrivo di Rose, una giovane turista, porta tra le donne un barlume di speranza. SAB 16, H. 22.30, DOM 17, H. 16.30, SAB 23, H. 18.30
Alila Israele/Francia 2003, 120’, col. La vita quotidiana degli abitanti di un condominio sulla strada tra Tel Aviv e Jaffa. C'è Aviram, estroso cinquantenne che non esce mai di casa senza il suo cane. L'anziano Schwartz, scampato ad Auschwitz e pronto ad invocare un diluvio su un mondo che disprezza, anche se Linda, giovane filippina, si prende amabilmente cura di lui; Hezi, che ha preso in affitto di nascosto un appartamento per fare l'amore con l'amante Gabi che non può farsi vedere dagli altri inquilini del palazzo; Ezra, che si è sistemato nel cortile con alcuni operai cinesi proprio di fronte alle finestre di Mali, la sua ex-moglie che ora convive con Ilan. Ezra e Mali hanno un figlio, Eyal, che dovrebbe partire per il servizio militare. Ma Eyal diserta e il padre sfoga con lui tutta la sua rabbia, poi, però, lo riaccompagna in caserma. LUN 18, H. 16.00, DOM 24, H. 20.15
L'inventario Devarim Francia/Israele/Italia 1995, 110’, col. I conflitti di una giovane generazione di perdenti che ha ereditato Tel Aviv e la sua cultura. Le vicende di tre uomini che vivono esistenze volutamente segregate, perché tutta la loro vita si organizza intorno a una successione di cerimonie, di rituali, di piccoli istanti che durano. Istanti di vita o di morte. Ore di vita o di morte. LUN 18, H. 18.15, DOM 24, H. 22.15
Giorno per giorno Yom Yom Francia/Israele/Italia 1998, 97’, col. A Haifa il quarantenne Moshe lavora nel panificio di famiglia. Sposato con Didi, ha una relazione con Grisha e si lascia andare a fantasie sulla dottoressa che lo visita. Moshe condivide con l'amico d’infanzia Jule una vita disordinata, la paura della morte e altri intimi segreti. I genitori di Moshe hanno fondato una famiglia dalla doppia nazionalità. Yussef, il padre, un tempo Yussuf, è un arabo israeliano con un grande dilemma davanti: vendere o meno l'ultimo pezzo di terra della sua famiglia e farvi sorgere un centro commerciale israeliano ultramoderno. Intanto la madre Hanna chiama il figlio Moshe, il padre Moussa e altri Mosh: e lui non sa più chi è e cosa deve fare. LUN 18.00, H. 20.30, DOM 24, H. 16.00, MAR 27, H. 18.30
Kadosh Francia/Israele 1999, 110’, col. Nel quartiere Mea Sharim di Gerusalemme, dove vivono ebrei ultraortodossi, la giornata di Meir è scandita da canti, preghiere, letture dei testi sacri. Rivka è sua moglie da dieci anni, ma la coppia non ha figli. Trovato il necessario coraggio, la donna consulta una ginecologa. Il responso è che lei è del tutto sana, per cui è il marito che dovrebbe sottoporsi ad analisi. Ma le Scritture vietano l'uso improprio di sperma. Il rabbino, che è anche il padre di lui, decide di rompere gli indugi e impone al figlio Meir di ripudiare la donna e prendere una seconda moglie. Rivka allora sceglie di andare via di casa, va in una camera in affitto e lì dentro passa le giornate triste e muta. A consolarla arriva la più giovane sorella Malka che, avendo dovuto sposare il violento Yossef, frequenta di nascosto il coetaneo Yoakov, di cui è innamorata, fino a quando trova il coraggio di scappare. LUN 18.00, H. 22.15, DOM 24, H. 18.00, MAR 27, H. 16.30
Field Diary Yoman Sade’ Israele/Francia 1982, 83’, col., v.o. sott.it. Qualche mese prima dell’invasione del Libano da parte di Israele, Gitai decide di fare un film in forma di reportage per sottoporre a verifica la realtà dell’occupazione in Cisgiordania che si protrae dal 1967. “Tornavo in Israele nel marzo del 1982, la data è importante, tenendo conto che l’invasione del Libano avviene in giugno. Il progetto consisteva nel seguire un percorso preciso: Nurith Aviv, la mia operatrice, e io, partivamo ogni mattina da Tel Aviv, viaggiavamo verso Ramallah e poi verso sud, fino a Gerusalemme. Il nostro itinerario seguiva una specie di triangolo e filmavamo in modo sistematico gli eventi che incontravamo lungo il percorso. In quel tipo di progetto il rapporto fra la camera e ciò che riprende è essenziale: la censura non è astratta, come quando la televisione si rifiuta di mettere in onda House, ma è dentro lo schermo perché ci impedisce di filmare. Vietare di riprendere è un atto violento nei confronti dello spettatore, gli impedisce di vedere certe cose… Le riprese sono iniziate tre mesi prima dell’attacco al Libano. GIO 21, H. 16.00, LUN 25, H. 20.30
Ananas Israele/Francia/Svezia/Olanda/Finlandia, 1983, 78’, col., v.o. sott.it. Tra il 1983 e il 1984 Channel Four commissiona a Gitai una serie di film da mandare in onda nell’ambito di trasmissioni d’informazione. Ananas studia il funzionamento di una multinazionale, la Castle and Cook Company, che è la più grande azienda al mondo produttrice di ananas e che molto tempo addietro aveva acquistato la Dole Pineapple Company, fondata nel 1900 da James Dole. GIO 21, H. 17.30, LUN 25, H. 22.00
Bangkok-Bahrein Israele/Francia/Gran Bretagna 1984, 78’, col., v.o. sott.it. Nel suo viaggio attraverso l’Asia per analizzare i temi dello sfruttamento e della circolazione delle merci, Gitai è in Thailandia per raccontare lo sfruttamento della prostituzione femminile e l’esportazione degli operai verso il Medio Oriente. A Bangkok ci sono agenzie di collocamento dove decine di ragazze, tutte vestite di bianco, aspettano che un cliente le richieda, oppure agenzie che gestiscono il trasferimento degli operai disoccupati verso i paesi del Medio Oriente, soprattutto in Arabia Saudita, dove si trasformeranno in manodopera a bassissimo costo. GIO 21, H. 18.50, LUN 25, H. 23.20
Wadi Grand Canyon Israele/Francia 1981/1991/2001, 180’, col., v.o. sott.it. Wadi Rushmia è una delle valli che attraversano Haifa, una sorta di larga frattura geologica che divide la città. Wadi è un’enclave selvaggia e incassata dove vivono decine di abitanti che formano una comunità a parte, isolata dal resto di Haifa, al margine della società israeliana, arabi ed ebrei insieme, in perfetta armonia. Ogni abitante ha la sua storia e Gitai ascolta e filma i loro discorsi che si susseguono e si sovrappongono. In questi luoghi il regista è tornato per tre volte, a distanza di dieci anni, per registrare i cambiamenti imposti dal tempo e dalla società. Ora quella valle non esiste più e tutti gli abitanti sono stati costretti ad andarsene per far posto ad un grande centro commerciale. LUN 25, H. 16.30, MER 27, H. 20.30
Zion, Auto-Emancipation Israele 1998, 110’, col., v.o. sott.it. Durante il primo congresso Sionista, nel 1897, Theodor Herzl avanzò l’idea della creazione di uno stato ebraico. Il congresso si tenne a Basilea e fu frequentato da Eliyahu Munchik-Margalit, nonno materno di Gitai. Nel 1933, anche il padre del regista, Munio Weinraub-Gitai, attraversò Basilea mentre fuggiva dalla Germania nazista. Il film è un viaggio molto personale da Basilea a Gerusalemme, passando da Vienna e Haifa, dal 1897 ai giorni nostri. Fot.: Nutith Aviv; Int.: Uri Avneri, Theo Balmer, Eratia Gitai, A. Gitai. MAR 26 e GIO 28, H. 17.00
Cortometraggi Israele 1972-76, 23’ tot., col. Alcuni dei primissimi lavori del giovane regista: Textures 1, Paper Eats Fire, Fire Eats Paper, Shosh, Maim, Black Is White, My Mother at the Sea Shore. MAR 26 e GIO 28, H. 18.50
(Sabato 9 Settembre 2006)
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