 Smoke/No smoke La sigaretta e la recitazione Thank you for smoking
di Pino Moroni Nel film Thank you for smoking, Nick Naylor –portavoce delle multinazionali del tabacco- ha una folgorante idea: va da un super-agente hollywoodiano a proporgli di ricompensare attori e attrici famosi per far loro promuovere il fumo fumando nelle scene dei loro film.
Nella memoria storica della visione dei film degli anni ’50 e ’60, in cui quasi sempre gli interpreti recitavano fumando, rimane l’immagine di sale cinematografiche dove il fumo “si tagliava a fette” e soffocava le persone.

Il senatore Finisterre, nemico del fumo Questo -considerate le attuali leggi sul fumo- non potrà più succedere, nonostante ogni forma di pubblicità subdola.
Ma non succederà neanche più di poter vedere un attore che recita fumando una sigaretta. La sigaretta rappresentava un attimo di sosta, del pensiero e della recitazione.
Nei film accelerati che si producono ora, specchio di una società che aborrisce ogni spreco di tempo (“waste of time”, come dicono laggiù), sarebbe solo tempo perso.

L'uomo Marlboro, che ha fumato fino a bruciarsi i polmoni
(Martedì 26 Settembre 2006)
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