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Ritorna dopo cinque anni con "La sconosciuta"

Giuseppe Tornatore

Incontro con il regista alla Festa del Cinema di Roma


di Roberto Leggio


Roma. Il giorno seguente il lutto cittadino che ieri ha investito la Festa del Cinema, La Sconosciuta, il nuovo film di Peppuccio Tornatore, presentato questa mattina alla stampa, arriva come una fucilata quasi a ricordarci che di cronache di causalità e di quotidiane violenze umane è pieno il mondo. L’opera era attesa da più di cinque anni, dai tempi del poco riuscito (e risibile Malena), e quindi in sala si respirava aria di sfida. Che però non è stata vinta del tutto dal regista siciliano perché lo stile autoriale del film, forse il più duro e cupo della sua completa cinematografia, mal si sposa con la sapiente atmosfera noir e violenza alla Tarantino. Un’opera dura e misteriosa, imbastita attorno ad una donna ucraina (interpreta dalla bravissima attrice russa Kseria Rappoport) che, fuggita ad un passato di sopraffazione, sfruttamento ed omicidi, cerca di recuperare l’unica cosa buona che l’ha tenuta in vita. E per farlo si insinua in una famiglia bene di una immaginaria città del nord Italia (Trieste, irriconoscibile), ma il suo progetto riesce in parte anche perché il suo vissuto (e quel che era stata) entra in collisone con il presente. Una storia forte che però non ha convinto del tutto i giornalisti presenti i sala. Ed è un peccato, sebbene l’intento del suo autore, fosse quello di colpire direttamente al cuore portando a galla alcuni problemi della nostra vita quotidiana, come l’esistenza del mondo dello sfruttamento delle prostitute che vengono dall’Est.

Il suo è un film viscerale che affonda le radici nella cronaca di tutti i giorni…
Il DNA della storia è nato dopo aver letto su un giornale la vicenda di una donna che in combutta con il marito, partoriva figli per poi venderli. Per questo ho voluto imbevere questa storia di mistero. Non è un film di denuncia sociale, anche se parla di un argomento che preferiamo ignorare: lo sfruttamento delle prostitute che arrivano dall’est. Se dovevo fare una denuncia allora mi sarei rivolto alla Procura della Repubblica.

Il film è duro, violento, spietato, molto diverso dal suo stile. Come mai ha deciso di cambiare rotta?
Si, è un film molto diverso da quelli che ho fatto finora. Ma non c’era una vera consapevolezza. Non sono estraneo allo stile di questo film. Il mio primo film “Il Cammorista” era duro, forte, incalzante… e da allora non avevo più avuto occasione di usare la violenza. Per questo mi sono “divertito” a girarlo. Qualcuno mi ha detto che ha atmosfere alla Tarantino per l’uso abbandonate di sangue. Ma io non mi sono ispirato ai suoi film, anche perché la violenza e le coltellate non le ha inventate lui!

Lei pero, dopo tanta violenza, cede ad una scena finale consolatoria…
Credo sia una chiusura giusta, doverosa. Dopo tanto dolore, il personaggio della sconosciuta, raggiunge finalmente una pacificazione con se stessa. Perché capisce di aver fatto, almeno una volta nella vita, qualcosa di buono…


Il film è ambientato in una Trieste irriconoscibile, immaginaria, reinventata...
E’ stata una mia scelta. Il luogo dell’azione doveva essere un città immaginaria, non facilmente ricollegabile a nessun’altra. Non volevo darle nessuna connotazione, altrimenti avrei dovuto anche connotare i personaggi con l’ambiente. Ho quindi trasfigurato la città, così da renderla irriconoscibile. Si sarebbe potuto ricreare tutto in studio, ma l’effetto sarebbe stato diverso e straniante.

E’ casuale la scelta del suo cast, fatto in prevalenza da molti nomi di richiamo?
Il cast doveva inquadrare subito il senso del film. Così ho preferito prendere molti volti noti come Placido, Favino, Claudia Gerini, Alessandro Haber e Piera Degli Esposti; che facessero da “coro” ad una vera sconosciuta. Kseria Rappoport nel suo paese (l’Ucraina NdR), è un’attrice molto affermata, ma qui non la conosce nessuno. Quindi la miscela era quella giusta. Il mistero di una donna di cui non si sa nulla era proprio quello che avevo bisogno.

Il cast de "La sconosciuta" alla Festa di Roma



Finite le riprese di "La Sconosciuta"
L'ultima fatica di Giuseppe Tornatore
Girato quasi interamente a Trieste



(Mercoledì 18 Ottobre 2006)


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