 Quando la finzione aiuta a superare il grigiore della realtà Bernard Herrmann sul cellulare Il cinema come sogno di una vita diversa
di Samuele Luciano  Uno di quei pomeriggi in ufficio in cui non vola una mosca, anche perché l’aria condizionata le ha ammazzate tutte. L’afa di luglio sbatte in faccia al mosaico di vetri ermeticamente incastrati, mentre il cielo visto da dentro è di un azzurro cupo. Un impiegato attempato, che ha sempre sognato di entrare nel mondo del cinema, continua a sognarlo guardando spezzoni di film su You Tube, tra una polizza vita e l’altra. E’ meraviglioso poter migrare, con un semplice clic, da un foglio excel impresso di cifre al volto di Grace Kelly. Quante scene memorabili digitando un nome famoso, una parola chiave, e ogni scena porta dietro di sé altre scene di altri film, in un pozzo di filmati senza fondo in cui si dilegua il tempo. In un attimo sono le diciotto, è ora di tornare a casa. L’impiegato chiude a rilento i vari applicativi, per ultimo You Tube: cosa sono pochi minuti oltre l’orario se si assiste al finale di C’era una volta in America? Mentre al centro del monitor si schiude soave il sorriso di Robert De Niro, l’addetto alle pulizie si avvicina con timidezza alla scrivania. E’ ora di andare. L’impiegato spegne il computer, solleva la 24 ore e si accinge a scendere le scale quando improvvisamente sente stridere gli archi di Bernarnd Herrmann. Sì, si tratta proprio del celebre crescendo che impazza nella scena clou di Psyco.
L’impiegato pensa che forse la sua vita sta diventando un film, ma è una fantasia che si spegne subito davanti alla scritta “uscita d’emergenza”. Forse qualcuno ha fatto suonare un allarme, o chissà. Intanto però il leitmotiv di Herrmann continua infilzare i corridoi algidi dello stabile. L’impiegato non ricorda più se ha spento il suo PC e sarebbe imbarazzante se altri colleghi scoprissero l’origine di tanto disturbo. Torna indietro, svolta un archivio, poi un altro in direzione della sua scrivania, gira l’ultimo angolo e trova l’uomo delle pulizie che mette fine alla colonna sonora premendo un tasto sul suo telefonino. - Ma lo sa che la sua suoneria è una musica di Bernard Herrmann? – Chiede l’impiegato incuriosito. - No, so solo che è la musica di Psyco -. Risponde l’uomo delle pulizie. - E l’ha mai visto quel film? - - Ah, è un film? No, non l’ho mia visto. So solo che è una musica pazza, l’ho scaricata sul mio cellulare perché sono un po’ pazzo anche io -. - Bé, in effetti il protagonista del film è uno psicopatico, pensi che viveva in una casa con la mummia della propria madre… E sa che Bernard Herrmann ha composto le musiche di molti suoi film quando Ennio Morricone studiava ancora al conservatorio… - Fu così che per il trillo di un cellulare un Broker sui 50 istruì un giovane filippino sul cinema di Alfred Hitchcock.
Ovviamente quella sera, le pulizie saltarono.
(Mercoledì 18 Luglio 2007)
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