 Lino Banfi torna nel sequel di cult del cinema trash L'allenatore nel pallone 2 108 minuti di visione per ricordare un calcio gioiosamente vissuto
di Francesco Lomuscio A grande richiesta dei fan e, tenendo conto dell’epoca di restyling delle icone di celluloide che stiamo vivendo, la quale ci ha concesso, tra l’altro, di vedere versioni rispolverate degli eroi protagonisti di Febbre da cavallo e Eccezzziunale… veramente, torna nelle sale cinematografiche il mitico mister banfiano Oronzo Canà de “L’allenatore nel pallone” (1984) di Sergio Martino. Un Canà che, catapultato nel nuovo millennio, si trova ad essere il primo testimone diretto di scomode verità sul calcio, alle prese con un inaspettato ritorno al servizio della sua vecchia squadra, dopo anni trascorsi a portare avanti un’azienda agricola insieme alla moglie Mara, ancora una volta con le fattezze della Giuliana Calandra di Profondo rosso.

Un Canà intento ad adeguarsi all’universo del web, delle mail e degli sms, complice anche un nipotino genietto dell’informatica, e che ancora può contare sull’appoggio del vecchio amico-manager Bergonzoni-Andrea Roncato, tra ambigui investitori russi, veline accompagna-calciatori, nuvoloni fantozziani ed immancabili apparizioni di vecchi e nuovi esponenti dello sport più amato d’Italia (si va da Pruzzo, Antognoni e Graziani a Totti, Buffon, Del Piero, Amelia, Galante e Toni). Senza contare la presenza del veterano del nostro cinema trash Lucio Montanaro (La soldatessa alle grandi manovre) e delle new entry salemmiane Biagio Izzo (Amore a prima vista) e Maurizio Casagrande (L’amico del cuore), mentre lo script, pur puntando principalmente sulle arcinote doti da mattatore del protagonista, costruisce circa 108 divertenti minuti di visione che, tutt’altro che distanti dai migliori Vanzina, finiscono per ricordare in maniera intelligente l’importanza del calcio gioiosamente vissuto come sano sport in cui puntare alla vittoria, alla faccia dei vergognosi retroscena relativi a truffe finanziarie e doping. Ed è inutile effettuare immediati confronti con il capostipite, ancora una volta saranno gli anni a decidere se ci troviamo o no dinanzi ad un altro cult-movie della commedia tricolore.
giudizio:* *

(Mercoledì 9 Gennaio 2008)
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