Dante Virgili era uno scrittore dichiaratamente nazista, nato nel 1928 e morto nel 1992, la cui esistenza è dimostrata solo dalle dichiarazioni dei pochi che sostengono di averlo incontrato. Di lui non esiste una fotografia e probabilmente nulla oltre le opere. Cercando nell’anagrafe nazionale di oggi, obbligata alla trasparenza e informatizzata, chissà se si scoprirebbe qualcosa di più: anche solo magari il fatto che Dante Virgili è uno pseudonimo. Chissà. Simone Scafidi indaga questo mistero con un film ibrido tra documentario, fiction e videoarte, legandone l’uscita in dvd (6 Febbario) alla pubblicazione di Metodo della sopravvivenza, opera seconda di Virgili dopo La distruzione, romanzo ripubblicato nel 2003, da peQuod.

Un momento della performance Benshi - Foto di Daniele Ferrise

In concomitanza con il Giorno della Memoria, il 27 gennaio, il Cineclub Detour di Roma ha ospitato una performance benshi (film + attore recitante) ispirata al film di Scafidi. In scena, l’attore Andrea Riva de Onestis.
“Credo che un’attore debba essere un palinsesto.” Dice di lui Simone Scafidi e in effetti Riva de Onestis è un artista anomalo, che fa riferimento a luoghi della cultura come il Butho. Riva de Onestis si fa attraversare dal personaggio, possedere. La gestualità è quella di Hitler visto (ad esempio) nei documentari della Riefensthal, ma c’è da credere che il film in uscita riserverà qualche sorpresa se – come dichiara l’attore – i danzatori butho si fanno possedere dalle anime dei morti, danzando addirittura nei cimiteri e nelle pillole di film che incastonavano la sua performance, Riva de Onestis addirittura diventa Hitler, ne è posseduto.

(Sabato 2 Febbraio 2008)

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