 Film politico con i toni della commedia La guerra di Charlie Wilson Cast stellare: Tom Hanks, Julia Roberts e Philip Seymour
di Oriana Maerini Un film politico con i toni della commedia: una pellicola rara ed originale. Questa è la definizione più adatta per inquadrare La guerra di Charlie Wilson diretto dal talentuoso Mike Nichols (Il laureato, Una donna in carriera, I colori della vittoria) con un cast stellare che annovera mostri sacri come Tom Hanks, Julia Roberts, Philip Seymour. La guerra del titolo è quella che Unione Sovietica ha sferrato contro l’Afghanistan negli anni 80 vinta, dai Mujahideen afghani, come è noto, grazie al cospicuo aiuto degli Stati Uniti d'America. Fino qui niente di nuovo. La vicenda interessante, invece, viene dal fatto che il film spiega i retroscena dell'intervento americano; avvenuto solo grazie alla caparbietà di un deputato del Texas, donnaiolo, amante della bella vita, che risponde al nome di Charlie Wilson (Tom Hanks). Spinto ad intraprendere la personale crociata contro i comunisti russi dalla ricchissima sostenitrice Joanne Herring (Julia Roberts) Charlie riesce a creare una strana alleanza fra pakistani, israeliani, egiziani, arabi e afgani ed a ottenere dal congresso 1 milardo di dollari l’anno di finanziamenti per nove anni.

Diciamo subito che in questo film è il tono della commedia a vincere sulla vicenda poltica di sfondo. Non solo lo l'ottima interpretazione degli attori, Tom Hanks in testa nei panni di una sorta guascone con il fiuto per la poltica internazionale, ma anche i dialoghi calibrati riescono a creare un gustoso entertainment che spiega il dietro le quinte della politica americana senza annoiare. Da questo punto di vista La guerra di Charlie Wilson è un film veramente insolito ed originale. Per certi versi più efficace nel raccontare le trame politiche della maggiore superpotenza mondiale di pellicole più pretenziose e colte come Syriana o Leoni per agnelli. Grazie all'ottima sceneggiatura di Aaron Sorkin (tratta dall’omonimo libro di Gorge Crile) il film ci mostra, con Charlie Wilsons, l'altra faccia dell'America: quella di un personaggio generoso e privo di moralismo puritano che riesce, grazie all'intraprendenza personale, a tenere alti i valori della propria bandiera. “Alcuni uomini in quegli anni cambiarono il mondo. Ma poi incasinarono il finale“. Questa battuta del film appare profetica per descrivere l'errore madornale della politica americana dopo la vittoria sulla Russia. L'abbandono dell'Afganistan da parte degli Usa provocherà, infatti, il disastro che è ancora oggi sotto i nostri occhi. Charlie Wilson ha vinto una battaglia, ma non la guerra.
giudizio: * *

(Giovedì 7 Febbraio 2008)
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