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Viaggio nelle dinamiche della distribuzione in Italia

I misteri della distribuzione cinematografica

Il reportage di Frameonline


di Paola Galgani


In seguito alla delusione per la qualità dei film italiani all’ultimo festival di Venezia (e non dimentichiamo la cocente assenza di opere italiane a Cannes) si è acceso un dibattito sulla ‘crisi’ del cinema nazionale, imputata alternativamente alla mancanza di idee, di soldi, di un’adeguata organizzazione. Poco si è messo in risalto, in questi mesi, un elemento cruciale: quasi sempre, infatti, la strada che congiunge cinema e pubblico viene drasticamente troncata dall’impossibilità di distribuire opere realizzate spesso con grandi sacrifici.
Un quadro ben definito dell’ attuale situazione italiana, accompagnato da interviste a personaggi che sulla loro pelle hanno sperimentato le carenze della distribuzione viene proposto da frameonline, rivista online che da otto anni, con vivacità e rigore, si dedica alla critica cinematografica.

Una scena di "Le ferie di Licu



Il numero si apre con un articolo dal titolo significativo, ‘Tempi duri per il cinema italiano’ (‘Distribuzione e invisibilità del cinema indipendente’): un panorama esauriente e schietto che non esita a fare nomi e cognomi. Seguono due ‘casi’ appena proposti anche dalla rivista Filmaker’s Magazine: le travagliate vicende della Pablo di Gianluca Arcopinto e l’altrettanto problematica realizzazione del film di Davide Manuli (Girotondo, giro intorno al mondo); ancora, sono descritte le difficoltà di Giorgio Diritti nel distribuire Il vento fa il suo giro. Seguono interviste a figure del più recente cinema italiano che hanno avuto, anche a costo di sacrifici personali, il coraggio di rischiare e anche di denunciare una situazione a dir poco paradossale : dallo stesso Diritti a Vittorio Moroni (Le ferie di Licu), Daniele Malavolta (Modena Modena stazione di Modena), Gustav Hofer (Improvvisamente l’inverno scorso, proiettato all’ultimo festival di Berlino), Fabrizio Cattani (Il Rabdomante). Infine, l’incontro con Michele Senesi -membro dell’ACIS- che racconta come nasce il primo festival di cinema indipendente, il Tentacoli Film Festival, in cui è stato proiettato tra gli altri il film Il metodo Orfeo (di cui segue intervista a Filippo Sozzi, Sabrina Sappa e Alessandro Gentini).
Il discorso non si limita alle solite considerazioni teoriche e retoriche, non si commette ancora una volta il peccato -tutto italiano- dell’autocommiserazione, ma vengono lanciate proposte concrete (autodefinite ‘modeste’) e sono lanciati input interessanti; il tutto non privo di un tocco di necessaria ironia, senza la quale sarebbe difficile sopravvivere.


Il reportagae completo su
http://www.frameonline.it

Documentario di Gustav Hofer e Luca Ragazzi
Improvvisamente l'inverno scorso
Rappresenterà l'Italia a Berlino nella sezione "Panorama"


Un'altra storia di nozze forzate...
Le ferie di Licu
Un docu-fiction di Vittorio Moroni


Self Cinema - Adotta un film
Distribuzione “fai da te”
Gli spettatori fanno la distribuzione in sala



(Martedì 8 Aprile 2008)


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