Il IV capitolo della saga di Jigsaw è un vero e proprio gioco enigmistico: un rebus, un puzzle, la pista cifrata o trova le differenze?
Niente di così divertente purtroppo, solo un ingarbugliata trama immersa in una pozza di sangue artificiale.
Il film si apre come una lezione di chirurgia: alcuni addetti eseguono l'autopsia dell'Enigmista, con tanto di dettagli di ossa, muscoli e organi interni, è la classica scena in cui i ragazzetti esclamano: "che figata"!
Uno dei chirurghi scopre una audio - cassetta nello stomaco del serial killer (la ingoia prima di morire) e da lì parte il gioco dell'oca post-mortem. Ben 4 ispettori (2 della polizia e 2 dell'FBI) per dipanare la matassa e farci ricredere sulla genialità di tutti i servizi segreti americani e l'efficacia delle loro forze armate.

Del resto lo stesso regista ha affermato che il film gli è venuto in testa mentre girava il terzo capitolo: allora, se mentre gira un film gliene viene in mente un altro si spiegano tante cose.
Ma in questo SAW IV c'è tuttavia una grande novità: finalmente si sa qualcosa di più sulle origini della mente criminale più enigamatica del nuovo millennio.
Jigsaw è un uomo ricco, un brillante ingegnere che ama sua moglie e insieme attendono la nascita del loro futuro figlio.
Improvvisamente vediamo un Jigsaw dal cuore buono che si prende cura della sua compagna, ma il rimorso di non saperla difendere fino in fondo lo convincerà a torturare sadicamente altri esseri umani.
Logico. La regia e la fotografia vanno a braccetto nel ricreare luoghi lerci e topaie allestite a camere della morte, ma anche l'effetto splatter perde vigore in una sequela di immagini senza guizzo.
Dirige Darren Lynn Bousman che ha girato il secondo e terzo capitolo. Tobin Bell presta anche stavolta la faccia al protagonista del film, ma è palesemnte stanca.
Assolutamente gratutio, a parte il biglietto.

giudizio:*

(Venerdì 2 Maggio 2008)

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