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Il nuovo film degli autori di Matrix

Speed Racer

Ironico mix wachowskyano di arti marziali e motori


di Gaetano Galli


Nato tra le auto da corsa, Speed Racer (Emile Hirsch) è un aggressivo, istintivo ed impavido talento delle quattro ruote, per il quale la vera gara della vita è rappresentata dal ricordo del fratello: il leggendario Rex Racer (Scott Porter), la cui morte durante il pericolosissimo rally cross-country gli ha lasciato un’eredità da dover riscattare.
Sotto la produzione dell’infallibile Joel Silver (V per vendetta), i fratelliAndy e Larry Wachowsky (Matrix)trasferiscono su grande schermo le avventure della mitica automobile da corsa Mach 5, già protagonista di cartoon tratti da una serie di manga giapponesi per mano di Tatsuo Yoshida. Infatti, il produttore racconta: “Con Matrix, Larry e Andy hanno creato uno stile visivo che ha alterato la coscienza degli spettatori che assistevano alla proiezione del film. Il pubblico ha visto cose che non immaginava potessero accadere in un film, e con Speed Racer hanno voluto cambiare il modo di vedere i film. Avevano in mente un nuovo concetto per raccontare questa storia, con le macchine che sfrecciavano nel modo più spettacolare possibile sulle piste: sequenze di azioni fantastiche che non si erano mai viste prima. Si è trattato di un approccio nuovo che ha unito la tecnologia CGI alla live action”.



La vicenda narrata nel loro film vede Speed, affiancato sia dalla fidanzata Trixie (Christina Ricci) che dalla sua famiglia legata al business delle auto da corsa, alle prese proprio con il rally cross-country, dopo aver respinto offerte lusinghiere da parte della Royalton Industries e dopo aver scoperto che alcune delle gare più importanti vengono truccate da spietati imprenditori che corrompono i piloti più conosciuti per ricavarne profitti.
Ma, con un cast comprendente anche Matthew Fox (Prospettive di un delitto), John Goodman (Barton Fink-E’ successo a Hollywood) e Susan Sarandon, questo ironico mix wachowskyano di arti marziali e motori caldi (i due autori lo hanno ribattezzato Car-Fu) risulta tutt’altro che convincente, a partire dalla pessima sceneggiatura, a firma degli stessi registi.
Se nel corso della prima parte, infatti, a regnare sono soprattutto noiosi dialoghi atti a delineare una storia forse troppo complicata per il piccolo spettatore a cui cerca principalmente di rivolgersi, nella seconda viene ampiamente sfoggiato tutto il comparto effetti visivi e sonori. Alla fine dei circa 130 minuti di visione, però, si prova soltanto un forte mal di testa.


giudizio:*



(Venerdì 9 Maggio 2008)


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