 Diretto da Gregory Hoblit Nella rete del serial killer Horror senza lode e senza infamia
di Mirko Lomuscio Thriller estivo per palati facili, Nella rete del serial killer è diretto da Gregory Hoblit, regista di film come Frequency-Il futuro è in ascolto e Il caso Thomas Crawford. La trama narra le vicende de l’agente speciale Jennifer Marsh (Diane Lane) che fa parte di una sezione che si occupa di criminali informatici, truffatori che tramite la linea on line si impossessano di dati bancari e finanziari di chiunque. Ma improvvisamente si fa vivo un sito web raccapricciante dove puoi assistere in tempo reale alla morte di una qualsiasi persona. Starà a Jennifer scoprire chi e perché agisca in questo modo, ma col tempo dovrà rendersi anche conto che il serial killer ha preso di mira anche lei e la sua famiglia.

Senza infamia e senza lode, Nella rete del serial killer è un film che promette qualche brivido estivo e si lascia vedere per la totale linearità della trama, scritta a tre mani, che prende il plot dalla nota serie horror Saw. Difatti anche qui abbiamo un assassino che usa insolite torture violente ma Hoblit, a differenza delle avventure di Jigsaw, ce le mostra il meno raccapriccianti possibile, cercando di svincolare la parte morbosa e disturbante che le scene violente avrebbero meritato. Così siamo a medi livelli e ci si può giusto godere la metafora anti internet che il film ci propina: l’uso inappropriato della rete multimediale crea dei mostri e di conseguenza viene usata da chi si comporta come tale. E magari il messaggio ci poteva stare però la poca incisività nella regia fa si che a fine visione ci si scordi totalmente del film, ma almeno siamo consoni del fatto che qualche brivido l’abbiamo avuto, grazie anche ad una fotografia di Anastas Michos (The forgotten) che, anche se dall’impatto televisivo, regala un’atmosfera adeguata all’opera. Il cast è di normale fattura e la Lane (Cotton club), oramai segnata dalle rughe del tempo, da una prova di donna matura e protettiva nei confronti della sua famiglia convincente, di certo non memorabile. Presente anche il pargolo dell’attore Tom Hanks, tale Colin Hanks, già presente nel remake di King Kong firmato Peter Jackson.
giudizio: * 1/2
(Martedì 29 Luglio 2008)
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